giovedì 5 luglio 2012

Pulito da sterpaglie il lato sud di piazza Dante dai militari di Sigonella: e adesso?




Sabato 23 giugno al mattino, abbiamo visto al lavoro ('sorvegliati' da alcuni Vigili Urbani che, non si sa perché, facevano loro da 'guardia'...) alcuni militari della base di Sigonella -rigorosamente in abiti civili-, i quali, come annunziato da comunicato passsato dalle tv locali, hanno molto ordinatamente ripulito da sporcizia e sterpaglie l'area di piazza Dante che comprende sia la piazza lato sud, sia i resti archeologici che qualche bello spirito, suggerito dalla Soprintendenza (la quale ha da poco creato il parco archeologico), ha definito pomposamente "le terme romane di piazza Dante". Un rettangolo circondato da ringhiera, scavato negli anni Settanta, dove si vedono miseri ruderi di case, una vasca in buono stato, alcuni locali circolari simili a quelli poco distanti delle terme della Rotonda. La loro utilizzazione è alquanto controversa storicamente e senza dubbio risalente al periodo tardo imperiale: comunque fa comodo appellarle terme.
L'opera assolutamente volontaria dei giovani militari americani è stata meritoria, sia perché si sono eliminate le erbacce che da anni affliggevano il sito, sia perché la piazza (òrba delle secolari palme, tagliate senza criterio con la scusa del punteruolo rosso... e lo spiazzo lasciato dal servizio verde pubblico del Comune nel più miserevole abbandono) ha il diritto di essere curata e vissuta. Quello dei militari, amici del popolo siciliano, fu un donativo: è il servizio manutenzioni del Comune che deve occuparsi di ciò. Si sappia che il cancelletto d'ingresso ai ruderi della piazza era, ed è, chiuso con una catena ed un catenaccio arrugginiti da anni, e l'ingresso, ma i resti sono ogni dì visibilissimi, è inibito. Invero v'ha poco o nulla da vedere, e sarebbe proprio il caso di ricoprire quelle misere case senza nessun valore storico, esattamernte come erano sepolte sino a quarant'anni fa: non si creda che il luogo non ne abbia avuto giovamento, anzi (per avere una chiara idea di come era quel lato di piazza Dante negli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo, si visionino tre film: "E' primavera" del 1949, "L'arte di arrangiarsi" del 1954, e "Il bell'Antonio" del 1964, girati ivi in parte).  Vero è che oggi la porzione dove si vedono i discavi sarebbe occupata dalle automobili che ivi prolificano ogni dì, però in primis la disciplina del luogo ed il Comune (economicamente), cacciando gli abusivi, ne avrebbe degno giovamento. Non si potrà probabilmente, poiché la Regione nell'incarnazione Soprintendenza ha deciso di "valorizzare il sito" (tradotto in termini economici, gli unici che alcuni comprendono, si deve sfruttare con la scusa di rendere un servizio alla cittadinanza.... se qualcuno rammenta il 'caso' della via Crociferi di oltre un decennio fa, prima sventrata e poi frettolosamente ricoperta, capirà...).  In questo contesto si comprende il pur affettuoso intervento della piccola squadra di militari americani.
Non durerà molto, purtroppo. Le erbacce ricresceranno presto, l'immondizia che alcuni maleducati vi gettano rispunterà; il disinteresse, questo logico, per quattro ruderi senza alcun valore storico ( e lo scriviamo con cognizione di causa; del resto non occorre essere archeologi per capire che non siamo innanzi alla tomba di Tutankhamon!) permarrà. Catania ha invero giojelli affatto meravigliosi, e vicinissimi al suddetto sito: per esempio, la chiesa della SS.Trinità. Ci si spieghi perché questo tempio non è valorizzato in modo opportuno. E' in restauro, si dice. Sappamo bene la storia. Ma quanto deve durare, e perchè?
Insomma, se i gonzi abboccano alle mirabìlie dei prestidigitatori dell'impossibile, v'ha chi conosce il meccanismo. La ragnaja sappiamo come è intessuta. Pur amando la nostra città, e proprio per il fatto che quotidianamente la viviamo, non nei libri di favole.
F.G.

Nella foto: i ruderi di piazza Dante 'ripuliti'

Pubblicato su : http://www.ilcorrieredicatania.it/?p=846

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