giovedì 16 giugno 2011

Sabato 25 giugno ore 19,30 S.Messa in rito Romano antico a S.Giuseppe al Transito in Catania



Comunichiamo che sabato 25 giugno, alle ore 19,30, nella chiesa di San Giuseppe al Transito (piazza Maravigna), sita nel centro storico di Catania, dietro via Garibaldi, verrà (finalmente.... dopo tanta attesa....) celebrata la S.Messa secondo il rito Romano antico, ovvero in lingua latina, ottemperando agli ordini del Santo Padre Benedetto XVI espressi nel motu proprio "Summorum Pontificum". L'occasione sono i primi vespri della solennità del Corpus Domini. Celebra il rettore del tempio e del santuario mariano dell'Aiuto, Monsignor Carmelo Smedila, parteciperà il collegio liturgico Cardinal Nava, diretto da Piersanti Serrano.
Invitiamo tutti i catanesi a partecipare numerosi alla funzione (ed a munirsi di Messale adeguato... magari scovato in qualche vecchio cassetto!) la quale vede la città di Agata di nuovo invocare l'Onnipotente nella lingua della Tradizione. Deo gratias!
(F.G.)

martedì 14 giugno 2011

Successo di "Commedianti" del Gruppo d'Arte Sicilia Teatro, che continua a fine luglio con "Miseria e Nobiltà" a Nicolosi



























Al Teatro Don Bosco

Conclusa la XX stagione del Gruppo d’Arte Sicilia Teatro, si continua a Nicolosi
con "Miseria e Nobiltà"


Lo spettacolo "Commedianti" è l’ennesimo successo di Tino Pasqualino e Turi Killer –
Prossima la 21° stagione con opere di Verga, Martoglio e Plauto -
 
Si è conclusa nei giorni scorsi la XX stagione teatrale del Gruppo d’Arte Sicilia Teatro, diretto con attenzione e maestrìa da Tino Pasqualino, compagnìa che da qualche tempo ha come base operativa l’ampia sede del teatro Don Bosco, in viale Rapisardi a Catania. Bisogna dire che reggere venti stagioni, per lo più imperniate sul teatro di tradizione siciliana quindi dialettale (o vernacolare o meglio ancora, in lingua siciliana), con vasto concorso di pubblico, con numerosissimi abbonati e partecipazioni speciali, con diversi spettacoli fuori abbonamento e numerose presenze extra stagionali, è già una vittoria, nel frangente attuale che vede la debàcle inarrestabile del teatro inteso in senso onnicomprensivo. La bravura degli attori, tra cui spicca l’innata comicità venata dal drammatìsmo del mitico Turi Killer, nonché la facondia di Gaetano Di Benedetto, han fatto sì che la stagione sia stata partecipata e abbia riscosso concreti consensi.
"Commedianti", lo spettacolo in due atti dello scrittore belpassese Pippo Spampinato (presente in sala) che ha chiuso metaforicamente il sipario della stagione, altro non è che una commedia dell’arte inserita nel classico filone degli equivoci, ma innovata da alcune situazioni specifiche del Novecento (il patronato di beneficenza, il furbo che ne approfitta per lucrare la somma che si intende elargire), con echi neppur tanto velati delle ‘pièces’ scarpettiane ed eduardiane, trasposte nella tradizione che fu degli indimenticabili Grasso e Musco. A questo riguardo, ci preme aggiungere che, mentre da parte di altre compagnìe e filoni i quali pensano e si reputano, per il fatto di snobbare o quantomeno di purgare la lingua siciliana da incisioni e popolarismi innestati nella quotidianità più viva, ad altezze superiori, il pregio indiscutibile e che rende affatto benemerito il Gruppo d’Arte Sicilia Teatro di Tino Pasqualino, è proprio quello di percorrere la strada opposta: rimanere vicino cioè e massimamente far risaltare, attraverso forme esplicate in modi differenti, l’anima antica e nuova, il genio sublime del popolo rendendolo come una eco che non si spegne nel silenzio dell’indifferenza, ma si ripercuote nella memoria degli spettatori mercé la mediazione del palcoscenico, per giungere al suo vero obiettivo, la perpetuazione dell’autentico percorso, il fiume nascosto delle genti.
Non si dimentichi che l’inimitabile Giovanni Grasso, il più grande attore tragico che l’Italia ebbe tra il XIX ed il XX secolo, autore financo dei primi films –allora muti-, dopo aver recitato alle corti di Re e Tzar, non si crogiolò sugli allori della bòria, ma tornò silente nel cuore dei quartieri popolari della sua Catania, dònde nacque e laddove prima di morire poté ritrovar se stesso. E la gente di ogni condizione sociale lo ha ben compreso, poiché l’interclassismo, se ancora codesto termine è lecito adoprare, è pure caratteristica del numeroso e composito pubblico richiamato dalla compagnìa del Sicilia Teatro: per cui l’ennesimo apprezzamento di "Commedianti", laddove ha furoreggiato quale prim’attore Turi Killer, le cui qualità dialettiche e gestuali rimembrano la più pura tradizione degli attori comico-drammatici della Sicilia, altro non è che l’ennesimo tassello di un cammino brillante e mirato non già e solo a far ridere, come con modestia asserisce Tino Pasqualino, ma a far da catarsi innanzi alle situazioni del quotidiano.
L’estate non vedrà frenare l’impegno della compagnìa: mentre infatti si aprirà ad ottobre la XXI stagione teatrale, sempre al Don Bosco (in programma i classici "Cavalleria rusticana" e "Civitoti in Pretura", nonché l’interessante "Miles gloriosus" di Plauto, e l’immancabile operetta), il 29 luglio alla villa di Nicolosi alle 21,15 la compagnìa darà lo spettacolo "Miseria e Nobiltà", divenuto oramai repertorio consolidato, con protagonisti affiatati e collaudati Turi Killer e Gaetano Di Benedetto, sempre per la regìa di Tino Pasqualino. Risate quindi nella classica farsa di Scarpetta, ma anche anello d’unione tra le stagioni teatrali: percorso apprezzato, e senza alcun dubbio benefico.
Francesco Giordano



Nota: il video e le immagini sono dell'autore dell'articolo