martedì 10 luglio 2012

Strisce pedonali assenti o scomparse nelle strade cittadine, si provveda




Stiamo dalla parte dei pedoni. Di coloro i quali, per diversi motivi, preferiscono usare la cosiddetta "macchina di san Francesco" invece che il mezzo di locomozione a motore a scoppio. Tutti vi saranno costretti presto o tardi, quindi è meglio vivere sin da infanti codesta condizione. Ripetiamo sovente agli indotti che dalla nascita della civiltà, le grandi vittorie l'essere umano le ha compiute a piedi: si pensi all'Impero Romano, conquistato attraverso i garretti dei legionarii della città eterna.
Catania nostra patria, ha 2500 anni di storia, dei quali solo meno di 100, come altre città del mondo, possono dirsi 'motorizzati'. Eppure nella mente degli ultimi amministratori pubblici, oltrechè dei catanesi, con difficoltà si insinua il germe della cosiddetta 'civiltà stradale'.  Negli ultimi giorni la cronaca quotidiana riferisce di numerosi incidenti stradali anche gravi, dove a finire all'ospedale in condizioni precarie sono pedoni, per lo più donne anziane, investite sulle strisce pedonali da persone in automobile o motoretta. Laddove vi sono però, le strisce pedonali.
Basti compiere un giro in città: l'ottanta per cento delle strade di Catania le ha scomparse, cancellate, dimenticate. Gli esempi fotografici che qui riportiamo sono eloquenti, fra i tanti; portremmo fare una galleria di scatti. Come trascorrono le giornate gli operai del servizio manutenzione strade del comune di Catania, a parte percepire lo stipendio, pagato da noi cittadini attraverso la TARSU e l'IMU? Non è direttamente colpa loro, poiché devono essere comandati. L'Assessore al ramo,il Sindaco, li sollecitano a usare il colore bianco per ripristinare le strisce cancellate dal tempo? Non ci risulta. Ogni tanto (ultimamente in viale Regina Margherita angolo piazza Roma, dove ancora resiste una delle oramai poche garitte dei VV.UU.; non si comprende perché quella dell'incrocio San Domenico sia sparita...) spuntano, la notte, gli operai con le bombolette ed i paletti mobili: dipingono ex novo le strisce. Avranno avuto la segnalazione. Ma è rarissimo notare codesti lavori che sono di ordinaria amministrazione; sicché il pedone che deve attraversare la strada, a parte l'inciviltà degli automobilisti e motociclisti, si trova sprovvisto di quella sia pur minima tutela rappresentata dalle strisce. Se è giovane, attraversa in fretta; se è anziano è un guajo, e rischia di essere travolto, come ultimamente più spesso accade.
Tra l'altro è anche un problema per le casse comunali dappoiché, e vi sono diversi casi, se l'investito fa causa al Comune per la carenza di visibilità delle strisce, la vince (magari dopo anni) e l'amministrazuione dovrà risarcire. Che senso ha? E' dovere civico provvedere quanto prima a ripristinare le strisce non solo nelle strade principali, da via Vittorio Emanuele a Garibaldi a via Antonino Longo, per non parlare della via Etnea alta ma anche nelle vie secondarie. Trattasi di obbligo della amministrazione comunale, che pur ci chiede di pagare le tasse. Non è una concessione che il Sindaco Stancanelli o l'Assessore ci elargisce (e lui lo sa), è un suo obbligo strutturale oltreché politico.
Vedremo se tale nostra sollecitazione amichevole sortirà l'effetto sperato, anche in parte. Siamo ben consci che, a Catania, raggiungere un obiettivo in senso completo è quasi impossibile; e però già coglierne parzialmente i frutti, sarebbe una vittoria della cosiddetta educazione civica (la quale viene insegnata ancora, almeno nelle scuole private, sin dall'infanzia). Camminate a piedi, signori politicanti che ingrassate sulle automobili; ne avrete giovamento fisico e comprenderete i disagi dei pedoni.
F.G.
Nelle foto (nostre) strisce pedonali cancellate in piazza Trento, viale XX settembre e piazza Dante

Pubblicato su: http://www.ilcorrieredicatania.it/?p=1126

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