Intorno all'anno 1372 esisteva in Catania una chiesa dedicata ai Santi Apostoli Simone e Giuda presso l'antico cortile di N.S. della Misericordia, dietro l'attuale salone parrocchiale di S.Maria dell'Aiuto, un tempo chiesa di S. Giacomo.Nel 1635 vi era una Congregazione sacerdotale che zelava il culto della Madre di Dio nella chiesa di Santa Marina sita all'epoca nell'attuale via Pozzo Mulino .Nel 1641, il 3 novembre, la Congregazione sopracitata portò solennemente nella chiesa di SS.Pietro e Paolo una preziosa tela della Vergine che per i miracoli fatti al popolo,dalla pubblica icone dove si trovava venne invocata col titolo di Madonna dell'Aiuto.
"L'immagine di Nostra Signora dell'Aiuto il 3 novembre 1641 dalla parte di fuori della Strada per la frequenza dei miracoli fu trasferita solennemente in chiesa", come si rivela dal De Grossis Carrera, Privitera e Amico. Da questa scrittura dunque si rileva in termini assai chiari che la preziosa Effigie sino all'anno 1641 stava esposta in una edicola della pubblica strada ed era assai venerata dal popolo. I fedeli sostavano dinanzi all'Icone a gruppi, e spesso erano talmente numerosi da impedire il traffico.Questa, secondo la tradizione, è stata una delle ragioni per cui il Senato abbia sollecitato l'autorità ecclesiastica a trasferire la sacra Immagine in una chiesa vicina. Fu scelta quella dei SS. Apostoli Pietro e Paolo non per il solo motivo che fosse la più vicina, ma ancora perchè la più adatta allo svolgersi delle funzioni e delle grandi solennità.Interessa però far rilevare come il vero motivo della traslazione sia stato quello espresso nella memoria su riferita, dove si legge: "per la frequenza delli miracoli". Miracoli che sono valsi alla diffusione del culto, miracoli storicamente ricordati dai diversi scrittori, i quali mettono in risalto l'avvenimentoi del trasferimento della sacra tela e lo citano come un fatto da non relegarsi nel silenzio.Il De Grossis in proposito scrive : " Dopo che fu disegnata come parrocchia (SS. Pietro e Paolo) fu sempre frequentatissimadi popolo. Ai nostri tempi è assai più frequente il concorso di popolo, sia amotivo di Religione, sia per la sacra Immagine della Madre di Dio, chiamata dell'Aiuto, ivi trasferita nell'anno in cui scriviamo queste cose, 1641 a 3 novembre, la quale immagine opera tutti i giorni assai illustri miracoli. ( per illustria miracula in dies operante)". Ecco un'altra testimonianza dell' abate Amico. Egli dice che la Chiesa dei SS. Ap. Pietro e Paolo fu riedificata dopo il terremoto ed aggiunge : "oggi viene chiamata col titolo di S. Maria dell'Aiuto, per essere trasferita in detta chiesa, l'anno 1641, 3 novembre l'Immagine assai devota della Madre di Dio, la quale è onorata con grande concorso di Popolo, che va a sciogliere i suoi voti ai piedi di Essa".Testimonianza di maggiore rilievo è quella del Privitera, considerato non solo come storico, ma ancora come testimonio oculare.Egli scrive così:"L'anno 1641 a 3 Novembre detta chiesa fu decorata con l'immagine di N. Signora dell'Aiuto, trasportata dalla parte di fuori della strada pubblica, dove per la frequenza delli Miracoli alla pietosa devozione de confluenti fu condotta in detta chiesa con solennità alle 3 di Novembre l'An. predetto, essendo io anco presente da figliuolo".Egli era presente e tiene a far risaltare che la cerimonia si svolse con solennità.
Ne dobbiamo quindi dedurre che vi abbia preso parte una grande folla, essendo molti i beneficiati da quella cara Madonna.Oltre al numeroso popolo sappiamo che anche il clero ed il Senato parteciparono con la loro rappresentanza.Era allora vescovo di Catania S. E. Mons. Ottavio Branciforte, insigne letterato, eletto nel 1638. Egli acconsentì volentieri alla proposta del trasloco della prodogiosa Effigie e diede pure disposizioni perchè non mancasse alla funzione la nota della solennità e della devozione.La preziosa tela scampata al terribile terremoto dell'11-1-1693 è stata sempre oggetto di venerazione; il popolo catanese volle costruire un tempio in suo onore ed affidò il progetto all'architetto A. Battaglia.la facciata della chiesa, a cui si accede da un'ampia scalea, ha dieci colonne a rocchi con capitelli corinzi e festoni. Due statue in pietra calcare rappresentano i S. Apostoli Pietro e Paolo. Nel centro del timpano troviamo il monogramma di Maria circuito da una gloria di sei angeli in marmo.Sul portone trovasi una riproduzione in marmo dell'immagine della Madonna dell'Aiuto. Ad occidente si erge maestosa la torre campanaria con l'orologio ripristinato nel 1986. L'interno del tempio è costituito da una luminosa ed ampia navata. La volta è decorata da stucci zecchinati con scritte e simboli mariani. Nell'interno troviamo quattro altari laterali: il 1° a sinistra possiede una tela di S. Francescodi Sales del secolo XVIII; il 2° ricco di reliquie, è quello del Crocifisso; il 1° a destra è una copia del martirio di S. Agata, opera di F. Paladini conservato nella Catterale; il 2° riproduce gli apostoli Pietro e Paolo.
Notevole al centro dell'altar maggiore, in un tripudio di marmi, la figura di Dio Padre sorretto da angeli, che crea il mondo, col delta della Trinità dietro il capo, ed il compasso sulla sfera terracquea, avente grande significazione esoterica.
La chiesa (nonché parrocchia del quartiere), che custodisce la riproduzione della Santa Casa di Loreto, settecentesca, in un locale attiguo, è stata elevata a Santuario Mariano Diocesano di Catania il 1° maggio 1960 dall'allora Arcivescovo cistercense Guido Luigi Bentivoglio. Nel 1999 l'arcivescovo, ora emerito, di Catania Luigi Bommarito, gemella la cappella di Loreto con il santuario Lauretano. Nel maggio 2010 si celebrano i 50 anni dalla elevazione a santuario, con decreto della Sacra Penitenzieria Apostolica per l'indulgenza plenaria. Rettore è, da circa quaranta anni (ordinato ivi sacerdote nel luglio 1962) Monsignor Carmelo Smedila, Cappellano di Sua Santità, Vicario Diocesano di Catania.
La chiesa (nonché parrocchia del quartiere), che custodisce la riproduzione della Santa Casa di Loreto, settecentesca, in un locale attiguo, è stata elevata a Santuario Mariano Diocesano di Catania il 1° maggio 1960 dall'allora Arcivescovo cistercense Guido Luigi Bentivoglio. Nel 1999 l'arcivescovo, ora emerito, di Catania Luigi Bommarito, gemella la cappella di Loreto con il santuario Lauretano. Nel maggio 2010 si celebrano i 50 anni dalla elevazione a santuario, con decreto della Sacra Penitenzieria Apostolica per l'indulgenza plenaria. Rettore è, da circa quaranta anni (ordinato ivi sacerdote nel luglio 1962) Monsignor Carmelo Smedila, Cappellano di Sua Santità, Vicario Diocesano di Catania.
(La voce è in gran parte ripresa dal sito www.santuariomadonnaiuto.it, così le due immagini fotografiche; la parte finale è nostra)
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