mercoledì 5 agosto 2009

Inceneritore di Acerra clonato in Sicilia?

Dopo l’inaugurazione, i problemi

L’inceneritore di Acerra si clonerà anche in Sicilia?


Impianto di smaltimento rifiuti estremamente contestato dalla popolazione campana, anche per la disinformazione
sul reale tasso di inquinamento – L’autorevole voce del Vescovo Riboldi -

Nelle scorse settimane, la inaugurazione da parte del Presidente del Consiglio con tanto sfarzo e solennità mediatica come oggi è d’uso, del così detto termovalorizzatore (noi preferiamo, e da qui innanzi lo appelleremo, inceneritore) in quel di Acerra, ha segnato il preludio, secondo le dichiarazioni dei politici siciliani riprese dalla stampa nonché le parole dello stesso Berlusconi, alla edificazione di un impianto simile in Sicilia, la quale come la Campania ha il problema cronico dello smaltimento dei rifiuti.
I dati che sovvengono alla opinione pubblica, quella raziocinante e non drogata dal bombardamento della immagine e dal rimbecillimento collettivo dei programmi semi demenziali diffusi dai canali televisivi, narrano tuttavia di altre storie, ben più tristi. Se infatti è innegabile che necessita operare al fine di trovare una concreta soluzione alla massa immensa di rifiuti, che la irrefrenabile popolazione dell’Occidente avvezza a consumare sovente in modo smodato, produce ogni dì, parimenti non si possono diffondere informazioni fuorvianti ed ingannevoli, al solo fine di ottenere consensi già strappati con metodi che per eufemismo diremmo poco ortodossi. Sia sufficiente il seguente esempio. La dichiarazione del Presidente del Consiglio, che l’inceneritore acerrano –il quale invero, come dimostrato dalla trasmissione televisiva di inchiesta "Annozero", è in fase di collaudo per tutto il 2009, giungendo a regime l’anno prossimo- "inquina come tre automobili di media cilindrata", è passata nel sentire comune senza quasi obiezione veruna. Il dato è quantomeno opinabile. Vi è chi si è dedicato a confutarlo, con i medesimi strumenti informativi messi a disposizione dalle fonti governative. Il dottor Pio Russo Krauss, responsabile del settore Educazione sanitaria e ambientale Asl Napoli 1Centro, ha rilasciato pubblica dichiarazione dopo aver consultato sia il sito Internet dell’Ispra, Istituto per l’Ambiente dipendente dall’omonimo ministero, che quello del Commissariato per i rifiuti della Campania diretto dal dottor Bertolaso, i quali forniscono i dati sulle emissioni inquinanti delle automobili, e dell’impianto di smaltimento rifiuti di Acerra. Ebbene confrontando le emissioni di una auto cosiddetta euro 3, media cilindrata, con i dati della Fibe-Impregilo che gestisce l’inceneritore di Acerra, ne scaturisce il seguente risultato, afferma il dottor Kraus: "quest´ultimo non inquina come tre auto ma come 115.702 auto per quanto riguarda la CO2, come 61.000 auto per quanto riguarda gli ossidi di azoto, come 27.000 auto per quanto riguarda le polveri e come 562 per quanto riguarda il monossido di carbonio". A quale livello sia giunto il pervertimento della informazione in Italia, da codesto caso è evidenziato con gravità inaudita. Non si dimentichi inoltre altra frase, sempre del Presidente Berlusconi, a proposito dell’impianto acerrano: questa struttura, secondo lui, è "un dono di Dio". Or qui non si vuole discettare su le scaturigini della divinità alla quale il capo del governo abbia voluto riferirsi in tale frangente; è tuttavolta inevitabile il ricorso, per un cristiano, al libro il più celebre per la fantasmagoria realistica della sua veggenza, ovvero l’Apocalisse: "…dal pozzo salì un fumo come il fumo di un’immane fornace e s’oscurarono il sole e l’aria per il fumo del pozzo.." (cfr.9,2). Ivi la caduta dell’angelo ribelle fa scaturire un pùzzo ammorbante che inonda le genti, a causa dei loro abomìni. Sono quegli stessi "mercanti della terra su di lei, piangeranno e faranno lamento, perché la loro merce oramai nessuno più vuole acquistare, mercanzia d’oro e d’argento…" (18,11). Visioni le quali si innestano in modo preoccupante alla realtà inquinatrice e mefitica di tali impianti, che –se non fossero sufficienti i veleni del petrolchimico gelese, le quaranta antenne della base della Marina Militare americana in quel di Niscemi con l’annunziato sistema di amplificazione, nonché gli impianti di Priolo- in prospettiva si intende costruire in Sicilia, terra come la Campania già martoriata da troppe piaghe.
Alla inaugurazione dell’inceneritore, osteggiato come dovrebbe sapersi e ripetersi spesso, da gran parte della popolazione acerrana, non intervennero, anzi si opposero recisamente sia la Chiesa nella configurazione della locale diocesi, sia molti movimenti spontanei, i quali son reduci da battaglie coraggiose per la difesa del territorio, offeso in passato dalla famigerata Montefibre, ed anche dall’espansionismo dell’impianto automobilistico Alfa di Pomigliano, ora a rischio chiusura per le politiche Fiat. Tra coloro che con autorevolezza rara han levato alta la loro voce per la difesa della popolazione, l’Arcivescovo emerito di Acerra Monsignor Antonio Riboldi, celebre sentinella di Dio, sacerdote a cui molto deve anche la Sicilia (laddove la popolazione dell’isola ne ricorda con commozione l’impegno forte in quella vicenda, la politica locale colpevole, non lo valorizza adeguatamente), per essersi egli fieramente battuto per i disastrati del Belice, ove era parroco, dopo il terremoto del 1968. Oggi il suo sito Internet (www.vescovoriboldi.it) è riferimento importante per pellegrini che da tutto il mondo, traggono dalle prediche ‘telematiche’ del prelato, ajuto conforto e speranza. Dal suo pulpito di pastore senza tentennamenti nella difesa della verità evangelica, egli ha tuonato ed ancor sottolinea: "oggi pare che la politica più che sul rispetto della gente preferisca la pomposità che è il 'comparire' che è 'ingannare' ". Egli ed altri pochi, sentono qual sacrale missione la difesa dei più umili, dei diseredati, di coloro che non hanno voce e son sopraffatti dalle violenze: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo" (Mt.28,20), precisò il divin Maestro, sul Tabor nell’ascendere. In tale consapevolezza vi è anche la forza, per coloro che credono nella Luce ed oltre ogni crudeltà, verso la rinascita suprema.

Bar.Sea.

(Pubblicato su Sicilia Sera n°319 del 5 luglio 2009)

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