venerdì 2 febbraio 2018

Gala del Coro Lirico Siciliano alla Badia di Sant'Agata e premio a Fiorenza Cossotto


CATANIA, PREMIATA LA “DIVINA” MEZZOSOPRANO FIORENZA COSSOTTO


Riconoscimento alla carriera ad una delle artiste più grandi della lirica novecentesca, unitamente ai Maestri Vaccari e Arlia e luminosa galleria di brani eseguiti dagli artisti diretti dal Maestro Francesco Costa, alla presenza del Vescovo Gristina e di foltissimo pubblico
Serata molto bella all’insegna dell’eleganza e della buona musica nonché nel premiare grandi nomi della lirica, quella svoltasi il 31 gennaio a Catania, nella monumentale chiesa dellaBadia di Sant’Agata, accanto il Duomo (giojello settecentesco, codesta chiesa, la cui forma particolarissima e la ricchezza architettonica furono il dono che l’architetto Vaccarini vòlle fare alla Santa catanese, prima del suo ritiro), mercè il Coro Lirico Siciliano, che ha voluto organizzare un gran Galà nell’ambito della settimana musicale agatina, giunta ormai alla quarta stagione. Con il supporto della rettorìa della chiesa, la serata si svolse in modo intenso ed elegante: la stella di prima grandezza ospitata fu la “divina” Fiorenza Cossotto,notissimo mezzosoprano dalla lunga carriera, che in sessanta anni di palcoscenico, esordendo alla Scala negli anni ’50 diretta da Maestri della levatura di Votto e Serafin, ha avuto una brillantissima e fenomenale  vita artistica, cantando dal Covent Garden di Londra a Chicago ai maggiori teatri di ogni nazione, affermandosi come massima espressione del ruolo di mezzosoprano nei toni alti e gravi, dalla brillantezza timbrica assoluta. Onorando l’Italia nel mondo, è giusto che la Repubblica l’abbia insignita del titolo di Cavaliere Gran Croce dell’Ordine al Merito.      
La signora Cossotto appena giunta in città ha voluto subito deporre una rosa bianca sulla tomba di Vincenzo Bellini; ella è rimasta una diva anche nella serata catanese dispensando sorrisi e gentilezze al pubblico della città etnea che dopo anni di assenza, la accolse con grandissimo affetto;  è la stessa artista sublime che ha cantato nei ruoli di Suzuki nella Butterfly, la indimenticata Eboli del Don Carlo,  Adalgisa e Teresa in Norma e Sonnambula,  Santuzza in Cavalleria e Cherubino nelle Nozze di Figaro, negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, accanto a Maria Callas, Mario Del Monaco, Carlo Bergonzi, Alfredo Kraus, Renata Scotto, Montserrat Caballè, entrando a pieno diritto nel novero dei grandi della lirica mondiale: il mezzosoprano per eccellenza è lei…  e come i bei tempi, a Catania ha avuto ancora frotte di ammiratori (e corteggiatori) d’ogni età.   Perchè quando si entra nella dimensione del mito, le barriere spazio-tempo non più esistono.    Premio meritatissimo quindi il genius loci del Coro Lirico, il Maestro Francesco Costa (che ha diretto il suo Coro), non poteva che attribuire alla signora Cossotto, la quale ha altresì fatto dono della sua ancor ottima voce, nell’assolo “Panis angelicus” di Franck, accompagnata coralmente dagli artisti.  La presenza dell’Arcivescovo Metropolita di Catania Monsignor Salvatore Gristina, che ha voluto personalmente consegnare il riconoscimento alla “divina” Cossotto, è stato un ulteriore segno della importanza della serata.
Fra i premiati vi furono il Sovrintendente del teatro Petruzzelli di Bari Giandomenico Vaccari,noto musicologo (consegnò il premio il dottor Filippo Donzuso, del comitato per i festeggiamenti agatini) e il più giovane direttore di conservatorio d’Italia, in Calabria, Filippo Arlia, pianista e promettente interprete della musica classica : si pensi che il 29 maggio dirigerà alla Carnegie Hall di New York l’unico tributo a Rossini previsto da quel teatro.    Assente il pur premiato tenore augustano Marcello Giordani.   
brani eseguiti e molto partecipati dal foltissimo pubblico, oltre all’Inno a Sant’Agata di Licciardello con parole del sacerdote poeta Antonio Corsaro e lo “stans B.Agatha” di Tarallo, , furono  l’Inno alla vita del Maestro Francesco Costa (dedicato al rettore della chiesa Massimiliano Parisi), l’Ave verum di Mozart e il Te Deum in do maggiore di Bellini, un omaggio a Rossini nel 150° dalla morte col corale “Dal tuo stellato soglio” dal Mosè in Egitto (solisti S.Fiura, S.Cravara, A.Munafò, R.Bosco), un trittico verdiano (Verdi è sempre Verdi…) con “va pensiero…”, “coro di zingarelle”  e “vedi le fosche notturne spoglie” da Nabucco, Traviata e Trovatore; indi sempre per coro, Mascagni di Cavalleria Rusticana con “regina coeli inneggiamo…” e il celebre “Inno del sole” dall’Iris, ove si notò la perfetta bravura piasnistica di Alistair Sorley; infine chiusura corale con “brindisi” dalla Traviata, per la grande opera italiana che il Coro Lirico Siciliano esporta nel mondo: reduce dal viaggio in Cina che ha portato a notevoli successi, la compagine del Maestro Francesco Costa non poteva che inaugurare degnamente le festività agatine con un evento così denso e importante.

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