martedì 24 aprile 2012

Santa Messa in Latino, San Giuseppe al Transito, Catania 29 aprile 2012



DOMENICA 29 APRILE 2012
III Domenica dopo Pasqua
e
Festa del Patrocinio di San Giuseppe
S.MESSA IN RITOROMANOANTICO
Ore 17,00

Catania chiesa di San Giuseppe al Transito
piazzetta Maravigna (dietro l'Anagrafe)

venerdì 20 aprile 2012

Poesia d'Amore al Centro Kerè con Vera Ambra, una serata densa di sentimento





Poesia d'Amore al Centro Kerè con Vera Ambra, una serata densa di sentimento

Nei simpatici locali del centro sperimentale Kerè, in via Macherione 21 a Catania, il 19 aprile si è parlato di poesia e d'amore: binomio indissolubile, il quale non poteva non avere come protagonista la donna che negli ultimi vent'anni più di molte altre, ed altri ignoti, si è prodigata per la diffusione del Verbo della poesia e dell'Arte hic et nunc, nella città etnea, nella terra di Sicilia, in Italia e nel mondo, ossia Vera Ambra.

Presentata da Mario Bonica, la serata partecipata dal qualificato pubblico intervenuto, ha registrato le letture di poesie di Mariella Sudano, di Gabriella Rossitto, di Maria Tripoli e di Vera Ambra, alternate dalle canzoni dell'artista Gregorio Lui, accompagnato dalla sua chitarra. Poesia d'amore al femminile, e non poteva essere diversamente, poiché è nell'eterno femminino che si riscontra sempre quel sentimento sublime che è l'anima mundi. E se Mariella Sudano e Gabriella Rossitto, nelle loro singolarità, lo hanno espresso l'una in modo mitopoietico l'altra in forma dialogica, Maria Tripoli, da pittrice quale è affermata da anni, ha inteso sublimarlo con le sue parole dense di sensibilità.

Vera Ambra ha toccato le corde più profonde dell'anima, leggendo la "Lettera al primo amore", nonché l'elogio al compagno sempre fedele ed amico, il gatto, su cui si è esercitata molta letteratura in tutti i tempi. Gradevole anche il siparietto finale a cura di Orazio Costorina. Incontro breve ma intenso in uno spazio nascente che intende aprirsi alla "nouvelle vague" dei palpiti più vivi ed operanti della città dell'elefante, in nome di quell'Amore per la Sapienza, che è il primo motore d'ogni umana, ed anche sovraumana, vicenda. L'Associazione Akkuaria ed il movimento dell'Alienismo appena nato e presentato nella città eterna, di cui vi furono esponenti autorevoli e che vede ancora in Vera Ambra l'entusiasta catalizzatrice, supporteranno senza dubbio le idee che si faranno carne viva, e potranno avere il 'lebensraum' negli scoperti locali, proseguendo il cammino senza fine dell'Amore.

F.Gio

giovedì 19 aprile 2012

Aggiornamenti II parte, Settimana della Cultura a Catania: l'Anfiteatro romano di piazza Stesicoro chiuso... per motivi tecnici...







Aggiornamenti II parte, Settimana della Cultura a Catania: l'Anfiteatro romano di piazza Stesicoro chiuso... per motivi tecnici...

Continuiamo ad aggiornare l'attento lettore sulla situazione dei monumenti a Catania nella corrente settimana della Cultura, indetta dal Ministero: da ieri l'Anfiteatro romano di piazza Stesicoro, insigne monumento facente parte del denominato "Parco archeologico", per ignoti "accertamenti tecnici", risulta chiuso: le foto che qui alleghiamo per documentazione sono state da noi scattate oggi alle 12,44. La scolaresca che si era ivi recata per la visita, è rimasta come si può notare, fuori con somma delusione. C'è da aggiungere che solitamente l'Anfiteatro è aperto, v'è uno o due guardiani, è a ingresso gratuito, e dipende dalla Soprintendenza Regionale ai BB.CC. Non conosciamo i motivi che ne hanno fatto disporre la chiusura, ma colpisce il fatto che questa sia avvenuta proprio durante la tanto strombazzata, proprio dalla Soprintendenza di Catania, Settimana della Cultura, che addirittura ha incrementato l'interesse per l'Anfiteatro col video di cui nelle precedenti note demmo riscontri (http://www.baronedisealand.blogspot.it/2012/04/lodevole-video-in-3d-sullanfiteatro-di.html).

L'augurio è che il monumento patrimonio dell'umanità, possa riaprire al più presto. Nel frattempo, si attende risposta sul quesito di cui alla nostra ultima nota (http://www.baronedisealand.blogspot.it/2012/04/settimana-della-cultura-catania.html): le Terme Achillee ed il sottosuolo di piazza Duomo, sono di proprietà dell'ente pubblico, o di una Fondazione che fa capo al Vaticano?

F.Gio

martedì 17 aprile 2012

Settimana della Cultura a Catania: aggiornamenti e... "curiosità": di chi è il sottosuolo di piazza Duomo, del pubblico o del privato, del Vaticano?




Settimana della Cultura a Catania: aggiornamenti e... "curiosità": di chi è il sottosuolo di piazza Duomo, del pubblico o del privato, del Vaticano?

Comunichiamo degli importanti aggiornamenti, da verifiche dirette e personali effettuate stamane 17 aprile, in riferimento alla cosiddetta "Settimana della Cultura", indetta dal Ministero nazionale, concernente i monumenti di Catania, come pubblicizzati dal depliant della Sovrintendenza regionale e dal denominato "Parco Archeologico". Le terme Achilliane o dette altrimenti 'sotto la Cattedrale', sono chiuse, l'accesso accanto alla porta laterale del Duomo è serrato con un catenaccio: alle nostre rimostranze, alla accettazione del Museo diocesano da cui dipende l'apertura, ci è stato cortesemente ma fermamente risposto che "i luoghi delle terme achillee sono privati, di proprietà di una Fondazione che fa capo alla Curia, quindi non siamo tenuti ad aderire alle iniziative del Ministero", per cui chi vuole visitarle deve pagare il biglietto, 5 euro, e tutt'al più può ottenere una riduzione. Abbiamo obiettato che la proprietà del luogo dovrebbe essere pubblica, e ci è stato confermato che è privata. Del Vaticano, abbiamo chiesto? Sorriso di risposta.

Al teatro greco-romano di via Vittorio Emanuele (visitabile invece gratuitamente per questa settimana e sempre fruibile) facemmo presente la quaestio ad un funzionario, il quale era già informato e ci ha risposto che c'è un contenzioso fra Assessorato regionale ai Beni Culturali e Curia arcivescovile di Catania, sulla proprietà del bene nonché sulla gestione di esso. Pare che sia stata indirizzata pure una lettera da parte dell'Assessorato alla Curia, in merito. Evidentissimi sono i grossolani errori di comunicazione, i quali inducono il turista ed il cittadino interessato, a pura confusione. La notizia è di quelle sconvolgenti: il sottosuolo di piazza Duomo, area nella quale si estendono le cosiddette terme d'Achille, è proprietà del Vaticano o dell'ente pubblico, Stato o Regione che sia? Non è di poco conto, dato che il Comune di Catania ha recentemente effettuato, con denaro dei cittadini, lavori di consolidamento delle volte delle antiche strutture termali. Chi li deve pagare, dato che in diocesi affermano essere beni di proprietà della Chiesa? E la Chiesa, può essere proprietaria del sottosuolo di una piazza pubblica e conosciuta in tutto il mondo, come la piazza del Duomo di Catania? Quindi l'elefante poggia su piedi vaticani... ci sarebbe da ridere, ma la questione è seria! Comprendiamo che i politici d'ogni colore, per evidenti ragioni elettorali, se ne disinteressino: e neppure da parte nostra, da cattolici, ci sarebbe poi tanto da obiettare: però che lo si sappia e si distingua, e la si smetta con le ipocrisie: se sotto il Duomo e la piazza la proprietà è della Chiesa lo si dica chiaramente, e (anche in senso letterale) gli enti pubblici ci mettano una pietra sopra: se così non è, la Regione Siciliana o il Ministero di Roma intervengano a tutelare, aprire e gestire alle genti d'ogni razza, credo e colore ciò che è di tutti.

Infine il pieghevole della Sovrintendenza catanese narra della "domus di età romana" sita sotto l'ex monastero benedettino. Qui non v'ha dubbio, l'ex Monastero è proprietà pubblica, dell'Università: ma anche in tale luogo, nonostante la settimana della Cultura preveda la gratuità degli ingressi, si paga il biglietto, poiché gestita da privati, la associazione Officine Culturali. Evidentemente in barba alle disposizioni ministeriali!

L'ultima reprimenda la merita il Comune di Catania, che ultimamente tanto ci ha tartassato (e continuerà), proprietario dell'edificio: il tempio di S.Nicolò la Rena, in piazza Dante, bellissimo e scenografico, continua a rimanere chiuso, nonostante i custodi a gennaio ci abbiano informato della fine dei lavori di pitturazione e restauro per febbraio. Stamane incontriamo il responsabile comunale della struttura dott.Averna, che ci riferisce lapidariamente che "la chiesa è chiusa, ci sono stati dei problemi e non si sa quando si potrà riaprire". Ed i poveri turisti con le guide in mano, in questi giorni a migliaia in giro per Catania, a leggere solo sulla carta la magnificenza di quella chiesa maestosa, che vide all'organo (restaurato non molto tempo fa e già rovinato...) il vecchio ed il giovane Bellini, e tantissime antiche glorie ospitò...

La conclusione della vicenda la affidiamo alle parole dell'amica Rita Carbonaro, direttrice appassionata delle Biblioteche riunite "Civica e U.Recupero" (la quale beninteso dal luglio del 2011 non riceve lo stipendio, per i noti problemi finanziari del Comune, però continua ad assicurare il servizio di apertura della biblioteca...), che abbiamo consultato: "Gli enti pubblici non comunicano tra loro, per reciproche e meschine invidie: non c'è un coordinamento come anche io avevo proposto, l'istituzione di una card museale interdisciplinare che permetta al turista la visita della maggior parte di monumenti e luoghi storici, è un vero peccato che Catania sia così".

Questa la realtà: ma la passione e l'entusiasmo, nonostante le evidenti avversità ed assurdità, non tramonteranno mai.

F.Gio

Nella foto, nostra: la cavea del teatro greco-romano invasa dalle acque di uno dei rami sotterranei del fiume Amenano, come si vede oggi

lunedì 16 aprile 2012

Lodevole video in 3D sull'Anfiteatro di Catania presentato nell'ambito della settimana della Cultura




Lodevole video in 3D sull'Anfiteatro di Catania presentato nell'ambito della settimana della Cultura

Nell'ambito della XIV settimana della cultura indetta dal Ministero competente, nella nostra città il cosiddetto "parco archeologico" che la Regione Sicilia ha ideato da non molto e che comprende, oltre il teatro greco-romano di via Vittorio Emanuele, l'Anfietratro di piazza Stesicoro, le terme dette della Rotonda dal nome della chiesa, nonchè quelle Achillee sotto piazza Duomo, i resti del complesso termale abitativo visibili in piazza Dante nonchè una presunta "domus" sotto l'ex monastero benedettino, non solo i monumenti suddetti restano "aperti al pubblico" (ciò è un eufemismo per chi sa: alcuni sono sempre aperti gratuitamente, alcuni lo sono ma a pagamento, alcuni invece sono sempre chiusi... siamo a Catania, signori!) dal 14 al 22 c.m., ma anche è stata organizzata una recita dell'Eneide il 16, a cura dell'Ass.culturale Extramoenia, ed una mostra presso l'ex magistrale Lombardo Radice.

La sera del 14 si è presentato nella sala dell'edificio in cui è conglobato il teatro greco romano, ovvero prospicente su via Teatro greco, un breve video in 3d che rifà in modo didatticamente esauriente la storia dell'Anfiteatro romano di Catania, monumento insigne (da cui il titolo) e sovente poco noto a molti. L'autore del video ben curato ma anche in progressivo miglioramento è il giovane allievo dell'Accademia di Belle Arti Riccardo Guttà, che merita l'elogio pubblico non solo per la passione profusa nel lavoro costruito, ma anche per aver attinto alle fonti serie e documentate riguardo il maestoso edificio (l'unica monografia di esso esistente, edita nel 2002 per i tipi di Boemi Prampolini, è dello studioso Francesco Giordano catanese).

Per cui non ci si meravigliò nel corso della serata, senza alcun intervento del pur folto pubblico intervenuto, se la dott.ssa Branciforti e gli altri funzionari della Sovrintendenza comunicarono che tra il 2004 ed il 2006 le indagini archeologiche dell'Istituto Germanico di Roma giunsero alla conclusione che la datazione costruttiva dell'Anfiteatro risale "alla metà del I secolo", mentre prima gli stessi archeologi locali si erano sempre fossilizzati, e ciò appare in ogni guida comune, al II secolo: la predetta monografia di F.Giordano sul monumento, lo aveva storicamente documentato prima che gli studi dei teutonici ne dessero autorevole conferma. Ma ciò fa parte della realtà indiscutibile: i catanesi autentici conoscono ed amano sul serio i loro monumenti, ad onta delle chiacchiere e delle fole degli stranieri e di coloro che se ne credono artatamente i gestori, mentre solo a pochi si deve nell'anno del Signore 2012 la pubblica fruizione dei nostri tesori (naturalmente ciò non è stato neppure ricordato dai summenzionati archeologi, i quali giunsero, il Nicoletti in particolare, a confondere la eruzione del 1669 col terremoto del 1693... questo si può scusare umanamente!), e tra codesti a parte il Principe di Biscari (che molti citano a proposito e sproposito), il Sindaco De Felice che volle gli scavi del 1904-06 dell'Anfiteatro (inaugurato dal Re d'Italia, appassionato d'arte, nel 1911), ed il regime Fascista (sarà fastidioso a molti, ma è così) che iniziò l'opera di bonifica, discavo e conservazione del teatro greco-romano sin dagli anni Venti e negli anni Trenta la proseguì. A questo passato dobbiamo il presente, per cui è giusto ricordarlo, nelle occasioni utili.

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Intensa "Belisa" di Garcia Lorca alla sala Magma a cura dell'associazione Terreforti





Intensa "Belisa" di Garcia Lorca alla sala Magma a cura dell'associazione Terreforti

A cura della associazione culturale Terreforti, per la regìa di Roman Henry Clarke, presso la piccola ma raccolta sala Magma, sita in via Adua 3 a Catania, si è tenuto nei giorni scorsi l'intenso atto unico "Belisa, da Amor de don Perlimplin con Belisa en su Jardin", opera nota di Federico Garcia Lorca, che qui ha veduto una edizione in prima mondiale, se è vero che la sua interpretazione è stata data in lingua -si badi bene, lingua e non dialetto!- siciliana, attraverso la versione di Giuseppe Coniglione. Uno spettacolo breve e altamente significativo, che denota ancora oggi con grande incisività la condizione femminile nella sua interezza, e può essere letto sia in quanto ribellione al convenzionalismo imperante nella tradizionale società dei popoli mediterranei (la giovane donna sposata all'uomo quasi anziano, che sfoga la sua sessualità con coetanei amanti...), sia in quanto critica psicologica e macerata alla figura della donna tout court, facendola passare per quasi prostituta quindi puro istinto, poiché non bisogna dimenticare che il Lorca fu omosessuale e tormentato da codesta inclinazione, non ultima causa del suo omicidio.

Tra i sei protagonisti della versione catanese di Belisa spicca Alfio Guzzetta, che ha una solida storia nel campo teatrale, il quale con acutezza ha interpretato il ruolo del marito consapevolmente tradito Don Perlimplinu: bravi anche gli altri interpreti Palmira Russo (Marcolfa), Veronica Giusti (Belisa), Maria Tripoli (madre di Belisa) al suo esordio teatrale per cui la si può pubblicamente elogiare dopo le avventure felici nel campo della letteratura e dell'arte, Vera Di Gregorio (primo Elfo), Agata Furnari (secondo Elfo). La regià ha volutamente incentrato l'opera sulla originalità del contenuto volendo rappresentarla in modo affatto contemporaneo e come sempre legandolo alla realtà del territorio siciliano, spazio di ricerca non solo di Roman Clarke (il quale da bravo giornalista dirige pure l'agile mensile "Catania è...") ma anche della associazione Terreforti, a cui rivolgiamo un meritato plauso, per aver riportato l'attenzione su temi e argomenti troppo spesso dimenticati. Anche il luogo pur raccolto ma di non recente storia (lo rammentiamo più di vent'anni fa per una serata di poesia con Sebastiano Addamo) ha il suo significato, ed il pubblico si può sentire compartecipe della vicenda, la quale nel caso specifico fu introdotta da un giovane attore-aedo, che lesse alcune celebri poesie del Lorca. Catania si conferma città movimentata e vivacissima nell'arte e nella originalità delle iniziative, anche da codesti voli risorgenti.

F.Gio

Nella immagine: quadro di Maria Tripoli

mercoledì 4 aprile 2012

Successo internazionale per il premio letterario "F.Pasqualino" quarta edizione, Butera 2012







Successo internazionale per il premio letterario "F.Pasqualino" quarta edizione, Butera 2012

Nella splendida cornice normanna della Sicilia, la quarta edizione del premio letterario dedicato allo scrittore buterese Fortunato Pasqualino, ha avuto ampio e sempre crescente consenso di pubblico e visibilità internazionale. Come naviganti nel mare della Letteratura, dalla città di Stesicoro il grande aedo dell'antichità, movemmo in torpedone per Butera, paese dall'illustre passato dal cui orizzonte Affrica ed Europa, congiuntamente si scorgono.

La struttura organizzativa, l'ideazione e la fiamma del momento, è come negli altri anni opera dell'associazione Akkuaria capeggiata da Vera Ambra, una donna che sta segnando l'epoca attuale del panorama culturale siciliano con le multiformi sue iniziative, sapendo avvincere e coinvolgere, travolgere e seguire, con stile e discrezione, persone-mondi anche differenti, ma uniti dalla comune 'manducatio' per il Sapere. A Butera trovammo il 31 marzo, vigilia delle Palme festa della cattolicità, aria del nord: il gemellaggio della cittadina sicula con il comune tedesco di Gevelsberg, dove vive una folta comunità di emigrati, con la presenza del Sindaco tedesco, ha costituito un simpatico sipario alla manifestazione culturale che ricorda lo scrittore e giornalista Pasqualino.

Il cine teatro nuovo e grande di Butera fu poi il luogo dove si dipanò, come in un seguito di immagini da cinegiornale, la manifestazione bella, affettuosa, ampiamente coinvolgente: curata con simpatia dall'amministrazione comunale capeggiata dal Sindaco Luigi Casisi, da sempre vicino e sostenitore del premio, che ha partecipato attivamente alle funzioni.

La premiazione (tutti i dettagli dei vincitori nel sito
http://www.premiofortunatopasqualino.it/ ), con l'affettuosa presenza della signora Barbara Olson vedova Pasqualino, che mai manca al ricordo del consorte, partecipata dal pittore Salvo Barbagallo che in presa diretta ha dipinto degli acquerelli, è stata intervallata dalla presenza dell'attore catanese Emanuele Puglia, del gruppo del Teatro Stabile, il quale tra 'cunti', miniminagghie' siciliane, canzoni e poesie, ha affascinato l'uditorio come è suo costume: particolarmente significativo, in tema pasquale, il racconto in lingua 'regionale' siciliana "Lu superchiu è comu lu mancanti", tra Gesù e San Pietro.

Vera Ambra ha sapientemente diretto la serata, nella quale lo scrittore e giornalista Francesco Giordano ha appositamente portato la 'vox alienista', collegando la figura di Fortunato Pasqualino al novello movimento culturale ed artistico dell'Alienismo: in tale ambito egli ha voluto, in particolare ai numerosissimi ragazzi della media "Mario Gori" ivi interevenuti per l'apposito concorso di racconti e poesie a loro dedicato, indicare delle figure supreme di alienisti i quali costituiscono ognora la bussola per chi desidera far parte del gruppo: Gesù Cristo, l'Alfa ed Omega, martire rivoluzionario immolato in nome dell'Amore, il primo ed ultimo Alienista; Sant'Agata, ragazza ventenne che invece di cedere alle lusinghe del corpo, muore vergine e sceglie la salvezza dell'anima, autentica alienista contro il mondo e per il mondo; I fratelli Pii, nella società siciliana preellenica simbolo di amor filiale, salvano i genitori dalle lave dell'Etna che davanti a loro si biforcano ed arrestano, eterno esempio di alienismo dell'amore pei genitori celebrato in tutta l'antichità; infine la beatissima Vergine Maria, il cui "fiat mihi secundum Verbum tuum" all'angelo Gabriele è il caposaldo della formula dell'abbandono alienista alla volontà suprema, che è dell'essere umano, ma soprattutto divina.

Parteciparono alla premiazione le scrittrici Gabriella Rossitto, Mariella Sudano, Angela Agnello, Maria Tripoli che da poco ha dato alle stampe il suo libro autobiografico, e la giovane e fascinosa Antonella Salamone di cui salutiamo la novella agenzia letteraria "Giri di bozze".

Con le parole socratiche riferite da Platone possiamo affermare che il percorso della diffusione del Sapere continua ininterrotto, "poiché il sole è, ancora, sui monti".

(***)