martedì 26 aprile 2011

Conferenza di Anna Ruggeri e Antonella Fede al Sacro Cuore di Catania: il fanciullo e le leggi



Brillante conferenza al Sacro Cuore


Il fanciullo e la donna tra le leggi


Anna Ruggeri ed Antonella Fede Maci, cassazioniste ed esperte nel diritto di famiglia, hanno affrontato con eleganza e forbito eloquio tali argomenti importanti e di grande attualità -




Nei locali dell’istituto Sacro Cuore di via Milano 47 in Catania, storica scuola delle Suore Domenicane, si svolse nei giorni scorsi, a cura dell’Associazione ex allieve –presieduta dalla attenta prof.ssa Quattrocchi- una brillante e densa conferenza sul tema "Il ruolo delle donne nella protezione del fanciullo, in sede giudiziaria e nell’ambito mediatico". Al colto ed qualificato uditorio, s’intrattennero a spiegare con acume ed intelligenza due relatrici che nel quotidiano disvelano le arcane sorti della italica legislazione, nonché s’impegnano a combattere possenti battaglie per i diritti dei cittadini, e dei soggetti più deboli, sovente donne e bimbi, in particolare: l’avvocato Anna Ruggeri e l’avvocato Antonella Fede Maci. Di Anna Ruggeri, estremamente nota in tutta l’isola ed in Italia per la sua attività professionale che la rende celebre nonché per gli interventi densi di passione ed entusiasmo, per le numerose conferenze, gli scritti, l’attività intellettuale che da lungo tempo la vede in trincea, oltre l’ambito giuridico, nulla si può dire se non a laude dell’impegno notevolissimo e spontaneo che in ogni sua azione profonde, con generosità e dedizione. Chi ha la ventura di conoscerla, può ciò ampiamente constatare. Così incamminata nella medesima via, Antonella Fede Maci (anch’ella cassazionista), continua a costruire il suo spazio professionale e culturale, con notevole successo e grazia. Sia Anna Ruggeri che Antonella Fede sono componenti del direttivo dell’osservatorio nazionale per la Famiglia, ed è anche in tale veste che hanno descritto la situazione a volte triste, a volte tragica della donna e del fanciullo innanzi alla legislazione, ma soprattutto a fronte delle problematiche reali che la concretezza dei fatti, più delle asettiche, norme, deve in qualche modo risolvere.
L’eloquio coinvolgente e affascinante nella sua arguta piacevolissima musicalità, di Anna Ruggeri, ha così fornito all’uditorio letture che riteniamo estremamente importanti: ben la metà delle querele per violenza sessuale spòrte da donne (e tale reato è l’unico che non può essere ritirato dopo la manifestazione scritta di esso) risultano false, inventate, venendo le querelanti perseguite sovente per calunnia; inoltre, la situazione terrificante dello strapotere delle assistenti sociali e quella, di un ventennio fa, del Tribunale dei Minori di Catania (che la Ruggeri, notoriamente esperta nel diritto di famiglia, ha definito con icasticità "un califfato in territorio cristiano"), ora mitigatasi nell’obbligo di render noti gli atti un tempo secretati, ha reso con evidenza plastica talune situazioni spaventevoli di disagio nelle quali i minori, senza colpa alcuna ed affidati all’arbitrio di persone che nulla comprendevano della loro situazione di gravità sociale e psicologica, soffrivano degli affidamenti a volte imposti con la violenza, che un semplice documento respinto persino dalla Corte di Appello, poteva avere. L’Ordine degli Avvocati, ha la Ruggeri precisato, con strenua lotta ha posto negli ultimi tempi rimedio a tale vergognosa situazione, la quale è tuttavia sempre in agguato nelle sue insidie, se non si è accorti nella delicatissima questione degli affidi prodromici alle adozioni. Molto sottile altresì la precisazione della relatrice, la quale ha come si sa, partecipato al movimento di liberazione femminile oramai acquisito come fatto notorio nella coscienza collettiva, nello stigmatizzare taluni comportamenti di donne, che squalificano la dignità di essa a mero populismo giungendo a vanificare quelle che dovrebbero essere senza alcuna discussione, delle realtà incontestabili in una società democratica.
Così l’eloquenza morbida e roteante di Antonella Fede Maci, nel velocemente riportare alla memoria le norme che i mezzi di comunicazione televisiva hanno o dovrebbero applicare, nel proteggere i minori dalle trasmissioni dannose per la loro psiche, non ha mancato di sottolineare che di là dalla legislazione, che pure svolge il suo compito, è il nucleo familiare il primo focolare dell’armonìa o della disgregazione psichica del fanciullo, laddove gli si consente anche in età minore del decennio, di poter disporre del televisore aperto a qualsivoglia programma, senza alcun filtro preventivo, per l’assenza o la noncuranza dei genitori, i quali invece devono avere un ruolo di guida e vigilanza (laddove sono in grado di svolgere tale compito). Il breve ma significativo dibattito seguito agli interventi, tra cui si è notata Marinella Fiume nota scrittrice che ha precisato la difficoltà del ruolo dell’insegnante nel svolgere attività di mediazione fra i genitori sovente iperprotettivi, ed i ragazzi, sempre moderato con simpatia da Anna Ruggeri, ha concluso la serata, di gran pregio poiché argomentazioni di tale rilevanza non è frequente siano affrontate in modo tanto chiaro, semplice e nel medesimo tempo concreto, come Anna Ruggeri ed Antonella Fede hanno fatto, con il loro rigore e la loro femminile signorilità. Udendole, ripensammo ai versi di Ada Negri (I grandi, da Tempeste): "Amo i ribelli, che morsi nel cuore \ da un’angoscia suprema, \ avvinti da un divin laccio d’amore \ a chi piange, a chi trema… disser l’inno delle età venture, \ sublimi nel delirio \ de l’ideale; e, ceppi o corda o scure, \ sorrisero al martirio".
Bar.Sea.


(Pubblicato su Sicilia Sera n°338 del 24 aprile 2011)

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