venerdì 9 aprile 2010

Marionette e burattini al teatro Piscator di Catania

Da gennaio a maggio le rappresentazioni

Marionette, pupi e burattini al catanese Teatro Piscator

Numerosi spettacoli che coinvolgono, con intelligenza e varietà di coloriture, il pubblico
Dei piccoli e degli adulti – Messaggi che suggeriscono riflessioni -
La trentunesima rassegna mediterranea di marionette, pupi e burattini, che si sta svolgendo in questi mesi, come consuetudine, nel salone del Teatro Erwin Piscator di Catania, serrba fra i suoi appuntamenti non poche sorprese. Con il contributo della Regione Siciliana, consueto e puntuale, il ciclo degli spettacoli, organizzato sapientemente dal direttore del Teatro, Carmelo Failla, nonché da Cirino Di Mari e dai collaboratori, riveste importanza notevole sia per la fòlta partecipazione dei bimbi e ragazzini i quali, accompagnati dai genitori, affollano la sala, sia per il messaggio culturale che in tali circostanze le varie compagnìe scelte, intendono trasmettere al ricettivo uditorio.
Si è iniziato in gennaio con "Il clown Gionni", per la compagnia teatro Teca immaginario, continuando la Compagnia Teatro Europeo, originaria di Salerno, che ha rappresentato Pulcinella ed il Flauto magico, una interessante avventura con burattini, attraverso cui la maschera antica napoletana che fu, nel teatro grande, di Eduardo De Filippo, ha volutamente interagito con la struttura mozartiana, in una miscela la quale è risultata interessante e coinvolgente, per i piccoli spettatori: i quali alfine hanno sinanco potuto portare in casa una marionetta, commercializzata dalla compagnìa.
Due appuntamenti in febbraio per la compagnìa la rosa di Gerico: un ‘cuntu’ siculo di antiche fiabe ed uno spettacolo per pupazzi liberamente tratto dalle fiabe dei Grimm. Sempre in febbraio, la compagnia Nave pupazzi di Daniela Cornelio presenta Cappuccetto Rosso, fiaba educativa ove è scopo principale trasmettere l’amore per il teatro di figura, contribuendo alla valorizzazione ed alla riscoperta di codesta tradizione. Inoltre le marionette in questo caso costruite dai detenuti del penitenziario di Augusta, testimoniano della volontà anche da parte di chi sta scontando la giusta pena, di contribuire attivamente al miglioramento della società e di volersi reinserire correttamente nella medesima. Una rappresentazione secondo i classici schemi, che coinvolge il pubblico di grandi e piccini.
In marzo il centro Rat Teatro dell’Acquario propone Il Brutto Anatroccolo, viaggio musicale di pupazzi e di ombre con Giuseppe Gimelli e Serena Ciofi,, dove la famosa fiaba di Andersen è un percorso alla ricerca della propria identità e della accettazione di se stesso, suggerendo anche l’integrazione del ‘diverso’, maggiormente nella attuale società, con la presentazione degli animali da cortile e degli uccelli, più tolleranti poiché librati in volo. Sempre in marzo, la compagnia del Drago Rosso presenta Gaspariello; in aprile la compagnia Teatro del Cocomero propone l’Acqua Magica, mentre l’ultimo appuntamento della rassegna, in maggio, è Sonnellina, di Steve Cable e Antonella Caldarella, una fiaba musicale ispirata al racconto Il Mangiasogni di M.Ende, in cui si affronta la tradizionale paura del buio dei bambini prima di addormentarsi, con le marionette animate, con numerose canzoni ed effetti di luce: il personaggio di Sonnellina sarà aiutato a ben dormire, e ben sognare.
Ci pare che la presente rassegna contribuisca in modo notevole non solamente alla elevazione del tenore culturale di una città di per sé estremamente viva, per quel che concerne l’attività teatrale, come Catania, ma anche documenta in modo intelligente e tangibile l’amore per le diverse forme di rappresentazione, dai burattini al teatro delle ombre alle animazioni clownesche, che deve essere instillato nell’animo dei fanciulli sin dalla più tenera età, se si desidera farli crescere in armonia e nel rispetto delle tradizioni popolari che costituiscono l’indispensabile struttura portante, su cui si sostentano tutte le civili società. Il merito, non secondario, della dirigenza del Teatro catanese Erwin Piscator, oramai istituzione storica da parecchi lustri, è anche questo.


Bar.Sea., ovvero Francesco Giordano


(pubblicato su Sicilia Sera n° 327 del 4 aprile 2010)

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