lunedì 8 marzo 2010

Indecenza e mancata vigilanza al parco Gioeni di Catania

Una situazione disastrosa

Indecenza ed assenza di vigilanza al parco Gioeni

Situazioni che hanno dell’immorale a fronte di bimbi che ivi giocano, non possono essere contestate per l’assenza di Vigili Urbani – Il sindaco inaugura centri benessere… -
 
Non c’è catanese che oramai non conosca la cronica situazione delle casse del Comune, e l’operatività del Sindaco Stancanelli nel risparmiare sui servizi, che egli ritiene non indispensabili ai fini di pubblica utilità. Peccato che, come si è notato di recente dalle pagine del quotidiano locale, la sua faccia sorridente tagli nastri di "centri di relax e ristoro", installati nella fattispecie nella piscina comunale di Nesima (vedremo fra qualche mese l’utilizzo che se ne farà da parte degli abitanti del rione, i quali ben diversi bisogni hanno…), mentre altri e ben più frequentati luoghi di socialità versano nel vergognoso abbandono, da parte di quelle forze di Polizia Municipale, od altre appositamente adibite, che dovrebbero garantire la pubblica incolumità e decenza. L’elenco dei siti trascurati o meglio, abbandonati, sarebbe lungo: l’ultimo di cui ci viene data notizia, nei giorni scorsi, è la stradina da tempo pedonalizzata di via Biblioteca, attigua all’ingresso della Biblioteca Civica ed innanzi all’istituto Ingrassia di Anatomia, ove il vigilante privato, non essendo possibile al Comune pagarlo per il giornaliero servizio, non è più presente. Con le conseguenze deleterie del caso, per chi conosce la situazione locale. Qui tuttavolta si stigmatizza con forza l’assenza, da mesi almeno, dei Vigili Urbani al parco Gioeni, luogo –in particolare la domenica- di ritrovo di molti catanesi con prole: anche per l’inagibilità in gran parte del giardino Bellini (sulla cui situazione indegna già scrivemmo, e torneremo a sottolinearne l’abbandono prossimamente). Eppure l’attuale amministrazione comunale si è l’anno scorso attivata per ristrutturare il luogo, con risultati lusinghieri: dimenticandosi però, come è ovvio purtroppo a Catania, di sorvegliarlo (eccettuate le telecamere).
Un episodio di cui ébbimo personale contezza, può illuminare al riguardo delle condizioni non solo di indecenza, ma anche della assoluta inanità del cittadino, innanzi a qualsivoglia sopruso, ove questi desideri, come la civiltà suggerisce, rivolgersi alle forze dell’ordine in caso di bisogno. Una domenica di metà dello scorso dicembre, l’assolato piazzale del parco Gioeni è meta di gruppi di adulti e bambini festanti: alcuni di essi fanno, illegalmente e senza guinzaglio, scorazzare ivi dei cani i quali, come la natura a volte suggerisce, decidono di accoppiarsi pubblicamente. E mentre i proprietarii di essi, uomini e donne, sogghignano quasi compiaciuti, v’ha un papà che protesta con questa gentaglia, facendo notare l’indecenza dell’atto e come non sia stato stroncato, a causa della presenza di molti bimbi di pochissimi anni di età, nel cui immaginario ancor fragile lo spettacolo può avere conseguenze inimmaginabili (ma che la psicologìa dell’età evolutiva ben stabilisce). In altri tempi ciò sarebbe stato lodato: mentre è accaduto che colui il quale segnala l’indecorosità, venga fatto oggetto di improperii e minacce da parte dei proprietari dei cani, persino tentati di aggredirlo fisicamente per aver fatto notare la loro, si dica metaforicamente, negligenza. Constatata l’assenza di vigilanza, la vittima telefona ai Carabinieri: la pattuglia di militari tuttavia, impegnata in varii servizi, giunge nel luogo solo tre quarti d’ora dopo il fatto, quando i responsabili (im)morali dell’atto, resisi conto del pericolo, si son dileguati. Niuna colpa deve naturalmente attribuirsi ai fedeli operatori dell’Arma, che hanno comunque espletato il loro servizio in garanzia del cittadino: è il responsabile Comune che invece, lasciando totalmente sguarnito di Vigili Urbani, che almeno la domenica ivi dovrebbero esser presenti, emerge quale colpevole complice della situazione di inaccettabile decadimento. La video sorveglianza ivi installata e strombazzata da cartelli, funzioni o meno, poco o nulla può nel reprimere le varie situazioni di pericolo o di indecenza, come in tal frangente: il che dimostra con lampante evidenza quanto sia funesta la troppa libertà, a popoli che ancor dell’educazione hanno solo la facciata superficiale.
Ma nelle dorate sale di palazzo degli Elefanti e negli Assessorati competenti, si pensa evidentemente a tagliar nastri, ad inaugurare luoghi del benessere… mentre la società crolla, e gli emolumenti per i reggitori assunti con contratto privato dall’amministrazione comunale gònfiasi di cifre esorbitanti, che ben più utile sarebbe stornare per incrementare gli appannaggi, o creare ex novo nuovi posti di lavoro per gli agenti di quella polizia municipale, in Catania ridottasi a vero e proprio ectoplasma. E non certo a causa dei suoi dirigenti, o del personale .
Bar.Sea.




(pubblicato su Sicilia Sera n°326 del 7 marzo 2010)

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