venerdì 6 ottobre 2017

AssoFante Catania ricorda il grandissimo attore Angelo Musco ad ottanta anni dalla morte




AssoFante Catania ricorda il grandissimo attore Angelo Musco  ad ottanta anni dalla morte

Il 6 ottobre 1937 moriva a Milano, alla fine dell'ennesima rappresentazione teatrale, il "maestro del riso" (come lo chiamò D'Annunzio) Angelo Musco, all'età di 66 anni, improvvisamente.   Era davvero il beniamino del pubblico nazionale dopo il debutto milanese del 1915, dalla nascita nella calda Catania del 1871 nel quartiere popolare del fortino, in quella via Fortino Vecchio angolare a via Garibaldi che ancora lo ricorda con una lapide nella casa natale, ultimo di numerosissima prole. Catania, Messina, la Sicilia, l'Italia tutta, varie nazioni del mondo, furono il palcoscenico ove esplicò l'immesa arte mimica e scenica, degno erede del grandissimo attore tragico Giovanni Grasso, anche lui catanese, di cui fu allievo (e del quale divenne parente). Musco è stato un autentico genio della comicità mondiale, anche se oggi un po' se ne è persa la memoria; per fortuna i pochi films che girò negli anni Trenta, tratti dalle commedie che lo resero famoso scritte appositamente per lui da quei luminosi scrittori che furono Nino Martoglio e Luigi Pirandello, ne serbano in eterno il ricordo visivo e consentono di rendersi conto della grandezza della sua Arte, appassionante per i gusti del pubblico dell'epoca.
La sezione di Catania della Associazione Nazionale del Fante, per l'amore di Angelo Musco verso la Patria e le tante testimonianze della sua vicinanza al popolo, in occasione degli ottanta anni dalla dipartita, intende così degnamente ricordarlo.
Fra l'altro nessuno rammenta, ma egli lo ha scritto orgogliosamente nel volume autobiografico "Cerca che trovi...", vergato dal Serretta ed edito nel 1929 da Cappelli, la sua devozione ed amicizia per la Real Casa di Savoja, che lo tenne sempre in grandissima considerazione: dedicò Musco un intiero capitolo del libro all'amore intenso per i Reali, che lo invitarono a Corte a rappresentare le commedie, nonché ai matrimoni delle Principesse Jolanda e Mafalda; Musco fu anche insignito delle onorificenze di Commendatore della Corona d'Italia e di Grande Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, di cui andava orgogliosissimo, come si vede dalla foto che qui riproduciamo, ove le decorazioni sono in bella mostra. "Presentarsi davanti al Re e alla Regina... pareva un sogno. Signori miei, dovete pensare che cosa vuol dire per noi siciliani il concetto di Re. Si sa bene che tutta l'Italia è monarchica e dà magnifici esempi di attaccamento e di devozione alle loro Maestà; ma in Sicilia questi sentimenti sono radicati in maniera così tradizionale e profonda che i Sovrani vengono considerati come al di fuori della comune umanità, come personaggi talmente elevati che non si immagina neppure di potere avere con essi rapporti che non siano di sudditanza e di ammirazione": così Musco scrive a pagina 149 di "Cerca che trovi...".  Doveroso ricordarlo perchè per troppo tempo questo aspetto del Musco monarchico e insignito degli Ordini di Savoia, è andato in oblio.
Angelo Musco è sepolto nel Cimitero di Catania in fondo al viale degli uomini illustri, nella cappella di famiglia ove anche riposa l'omonimo figlio Angelo jr, noto musicista che fu direttore artistico del Teatro Bellini di Catania negli anni '60, scomparso prematuramente. Il giardino Bellini della città dell'elefante ha nel viale dei personaggi celebri, un busto che lo ricorda; necesse est, perpetuarne la memoria, perché la gioia del sorriso che ci donò, è immortale. Così diremo ancora una volta: Angelo Musco, catanese: Presente, Presente, Presente!

                                                                                                       FGio

http://assofantecatania.blogspot.it/2017/10/assofante-catania-ricorda-il.html

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