venerdì 8 luglio 2016

Restaurato l'altare maggiore della Chiesa di S.Nicolò la Rena di Catania





  Restaurato l'altare maggiore della Chiesa di S.Nicolò la Rena di Catania

Quando l'Abate Hernandez del Monastero immenso dei PP.Benedettini di Catania celebrava su l'altar maggiore della chiesa che corona il gran complesso, s'immergeva nell'estasi iniziatica, che non facevagli mai dimenticare l'umiltà cristiana con cui, nella carestìa di fine XVIII secolo, arrivò persino a voler pignorare i vasi sacri aurei, pur di sfamare la popolazione catanese distrutta dalla fame, di cui il Tempio cantò in un celebre poema; e quando l'Abate Corvaja riceveva il fanciullo col nonno Tobia, forse già guardava oltre il terso cielo di Catania, dall'azzurreggiante cupola del Maestro Stefano Ittar che la innalzava nel 1780, alle ali che avvolgevano il Cigno Bellini verso la gloria e, ahinoi, verso la precoce morte, fiore sì presto estinto.
Così non può che salutarsi come opera meritoria, voluta dalla grande disponibilità di quell'uomo di cultura che è Monsignor Gaetano Zito, anima nobile della Diocesi etnea e, tra gli altri incarichi, rettore della Chiesa di San Nicolò l'Arena (o San Nicola la Rena, entrambi le dizioni, vetuste, sono valide), la spolveratura e la pulitura dell'altar maggiore che nei primi giorni di luglio è stata svelata al mondo, con il novello risplendere della foglia d'oro, a cura della presidente dell'Accademia di Arte Etrusca Carmen Arena, collaborata dalla socia Katia Marchese. L'opera notevole di gomito e di grande cura e prestigio di Carmen Arena (che è anche Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon della Delegazione di Catania) ha riportato a novella vita gli intarsi dell'altare, tra cui spiccano il turibolo, il lavabo, la pisside e il calice nel registro superiore, e in quello inferiore i simboli dei quattro Evangelisti, con la superba aquila del magico San Giovanni.
L'Accademia d'Arte Etrusca fra l'altro ha già provveduto al restauro della chiesa dei Minoritelli nel 2008; e anche in questo caso si è trattato di restauro conservativo, senza nessuna modifica modernista. L'opera di Carmen Arena è tra l'altro apprezzata dal noto studioso di storia sacra prof.Antonino Blandini.
Opera codesta, assolutamente gratuita, dono degli artefici alla città e alla cultura, che si inserisce nel solco delle imprese di alcuni a pro della conoscenza delle tradizioni e delle ricchezze della storia patria: ricordiamo per esempio, che nella sala Guttadauro delle Biblioteche riunite "Civica e U.Recupero", ex benedettina (diretta dalla dott.ssa Rita Carbonaro), a maggio c.a. si è provveduto alla spolveratura e valorizzazione dei busti delle Loro Maestà Umberto I e Vittorio Emanuele III (a cura della Guardia d'Onore dott.Francesco Giordano e della Delegazione INGORTP di Catania), impreziositi dalla visita il 15 maggio di SAR il Principe di Piemonte e Venezia Emanuele Filiberto di Savoja.
Dalle immagini si nota la particolare attenzione con cui Carmen Arena e Katia Marchese hanno intrapreso la meritoria azione di restauro dell'altare: auspichiamo che il loro impegno a favore di quel tempio immenso, che oggi ospita concerti di musica sacra in ossequio alla tradizione prestigiosa del luogo, continui e si accresca. Catania merita tanto amore nella Luce del Sapere e della Scienza, Litteris Armatur, Armis decoratur. Ad majora!
                                                                                                            F.G.

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