giovedì 28 luglio 2016

Il mezzosoprano Roberta Celano vince il 4° concorso internazionale di bel canto Simone Alaimo come ruolo e voce rossiniana







   Il mezzosoprano Roberta Celano vince il 4° concorso internazionale di bel canto Simone Alaimo come ruolo e voce rossiniana

Concluso in bellezza con una serata all'insegna della tradizione belcantistica europea, il 4° concorso internazionale "Bel Canto - Simone Alaimo", promosso come da qualche anno, dal celebre basso baritono siciliano, che ha calcato i palcoscenici del mondo in ruoli importanti dell'opera lirica mondiale e con la manifestazione svoltasi a Linguaglossa, sull'erta dell'etneo vulcano, intende promuovere e valorizzare i giovani talenti della lirica.
Nella due giorni tra il 25 ed il 27 luglio c.a., nei locali del convento Casa San Tommaso, i partecipanti hanno dato prova di degno virtuosismo, ma la palma della vittoria è andata, come primo premio, al bravo baritono giapponese Yusuke Ito (che ha eseguito Bellini), al tenore napoletano Carmine Riccio (che ha eseguito Rossini) e alla ventiseienne Roberta Celano di Catania, mezzosoprano dalla notevole estensione, che si è aggiudicata non solo il primo premio assoluto ma anche il premio speciale dedicato alla memoria di Santella Massimino (la cui famiglia ha voluto contribuire per celebrarne il ricordo) in quanto "voce rossiniana". La giovine e bellissima fanciulla, dal nutrito curriculum e già interprete mozartiana (con venature simboliche per chi sa...) , rossiniana, belliniana e di romanze da camera di Tosti,  ha eseguito nella serata finale "una voce poco fa", celeberrima aria dal Barbiere, e la difficile canzone del velo "nel giardin del bello" dal Don Carlos di Giuseppe Verdi,  con notevole plauso del pubblico e dando lustro all'operistica della Patria nostra.
La Celano infatti avrà il ruolo principale di Rosina nell'opera "il barbiere di Siviglia" di Gioacchino Rossini, che con la regìa di Simone Alaimo sarà allestita nella corte di Casa San Tommaso a Linguaglossa il 4 ed il 6 agosto sera, con orchestra e coro del Teatro Bellini di Catania, alternata con "L'elisir d'amore" di Gaetano Donizetti sempre diretta da Alaimo e col supporto delle maestranze del teatro catanese, ove si esibiranno gli altri vincitori del concorso.
Allieva del notissimo soprano Daniela Schillaci, voce stellare e sinuosa la quale in molte parti del mondo si esibisce con grande successo e organizza anche masterclass, collaborata dal pianista di fama internazionale Gaetano Costa (che ha accompagnato gli allievi e dirigerà l'orchestra), virtuoso della tastiera e già direttore del coro del Bellini, Roberta Celano, giovine astro del firmamento lirico catinense, al suo terzo trionfo rossiniano (dopo la parte di Zulma nell'Italiana in Algeri e la Petite Messe solennelle) è avviata, a detta dei competenti, verso un grande futuro di interprete di ruoli di notevole intensità vocale e scenica.
                                                                                                     F.G.



venerdì 22 luglio 2016

Gli elementi primordiali nella pittura di Carmen Arena: una mostra a Taormina






          Gli elementi primordiali nella pittura di Carmen Arena: una mostra a Taormina

Empedocle, il grandissimo filosofo e scienziato siciliano, afferma in uno dei suoi frammenti: "Orsù, per prima cosa ti parlerò dei principi del sole e dell'etere da cui vennero in luce tutte le cose che ora vediamo, la terra e il mare impetuoso, e l'umida aria, Titano ed etere che tutto abbraccia nel cerchio". Con questo pensiero, dappoiché è in forma circolare che si presentò racchiusa, abbiamo visitato la personale di opere pittoriche di Carmen Arena, artista misterbianchese a tutto tondo ma di respiro internazionale, ospitata nella ex chiesa del Carmine incastonata nello scenario fantasmagorico di Taormina, la perla del Mediterraneo (16-23 luglio c.a.).
Sulle molteplici attività di Carmen Arena, artista senza se e senza ma, instancabile organizzatrice di eventi culturali impegnati e partecipatissimi (dal premio Essenza Donna alle Chimere e Aquile d'Argento, con grande concorso di personalità mondiali), restauratrice di chiese (imponente il lavoro in quella dei Minoritelli di Catania e la pulitura recente dell'altare di S.Nicola la Rena) nonché Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon della delegazione di Catania,  non è qui il luogo di intrattenersi, basterà al curioso scorrere le pagine che il web le dedica, dopo anni di attività ininterrotta: ci si soffermerà sulla sua opera di "pittrice tattile", come potremmo appellarla, empedoclèa nello spirito e nel messaggio.  Nel filosofo di Akragas i quattro elementi si muovono e creano l'Universo per forza di Amore, nelle tele di Carmen viene suggerito, in tale esposizione taorminese che riscosse un vasto successo di pubblico, la triade aria-fuoco-acqua, laddove la Terra è da lei stessa rappresentata, al centro dello scenario. Carmen non dimentica mai la insularità di origine e il vulcano che diede forma al Tutto: l'Etna è presente infatti, sullo sfondo o direttamente.
Il contrasto fortissimo e a volte impressionante dei colori, che si stagliano sulle tele, olii che documentano una forte e densa personalità, combattiva e irruente, testimoniano delle vene sgorganti di energìa che inondano lo spettatore, fino a renderlo partecipe del dramma cosmico che si vuole suggerire, attraverso gli elementi che parlano all'occhio, in una circolarità antioraria la quale è, invero, l'autentico percorso del sole: così il carro di Iperione infatti va al galoppo verso il tramonto, sorge come il sacro scarabeo della trasmutazione al mattino e rientra nelle effimere tenebre. V'ha un quadro che è a nostro avviso ambivalente, la luce che fuga le tenebre o anche le tenebre che resistono al trionfo incessante della luce giallo-oro, nel ricordo del parto sacro dell'alba: può questo sintetizzarsi in musica? Forse, ci provarono due menti illuminate, Francesco Paolo Tosti musicando, Gabriele D'Annunzio in versi, con la romanza "l'alba separa dalla luce l'ombra".  Leggendo il percorso in ambito cristiano, dato che la volta di un già tempio del Messìa ospita la personale, dalle albe del Battista al Monte delle purificazioni l'Alfa e l'Omega del Sòter tracciano la via mistica di colui che è immerso nella redenzione dell'acqua, novello battesimo del risorto.
Nel messaggio dei quadri perfettamente opera del palmo della mano di Carmen Arena, sussiste una valenza del tutto cosmica, che può anche andare oltre la stessa volontà dell'autrice: allorquando si innescano forze talmente possenti, e gli elementi lo sono, il viaggio iniziatico è grave ma purificante. Non si sa se potrà concludersi con il disvelamento dell'arcana arcanorum ma, in un percorso tradizionale noto a chi, in Occidente come in Oriente, vede nella mutazione e nel perfezionamento i confini di ciò che non è perchè essi sono illìmiti, si può tentare:  "satis est potuisse videri" avrebbe detto Virgilio in una celebre ecloga, vi basti pensare di aver potuto effettuare il viaggio misterioso.
In questi mondi arcani e fantastici, trasporta l'opera pittorica di Carmen Arena, con i messaggi degli elementi primordiali. L'artista, pittore poeta scrittore, è un tedoforo della Luce: egli come il mèsso, l'angelo divino, annuncia: poscia per chi sa comprendere, il messaggio verrà. Per concludere, sempre con un frammento di Empedocle, "in questo modo, per volontà della sorte, tutte le cose hanno avuto ragione".
                                                                                                                F.Gio

venerdì 8 luglio 2016

Restaurato l'altare maggiore della Chiesa di S.Nicolò la Rena di Catania





  Restaurato l'altare maggiore della Chiesa di S.Nicolò la Rena di Catania

Quando l'Abate Hernandez del Monastero immenso dei PP.Benedettini di Catania celebrava su l'altar maggiore della chiesa che corona il gran complesso, s'immergeva nell'estasi iniziatica, che non facevagli mai dimenticare l'umiltà cristiana con cui, nella carestìa di fine XVIII secolo, arrivò persino a voler pignorare i vasi sacri aurei, pur di sfamare la popolazione catanese distrutta dalla fame, di cui il Tempio cantò in un celebre poema; e quando l'Abate Corvaja riceveva il fanciullo col nonno Tobia, forse già guardava oltre il terso cielo di Catania, dall'azzurreggiante cupola del Maestro Stefano Ittar che la innalzava nel 1780, alle ali che avvolgevano il Cigno Bellini verso la gloria e, ahinoi, verso la precoce morte, fiore sì presto estinto.
Così non può che salutarsi come opera meritoria, voluta dalla grande disponibilità di quell'uomo di cultura che è Monsignor Gaetano Zito, anima nobile della Diocesi etnea e, tra gli altri incarichi, rettore della Chiesa di San Nicolò l'Arena (o San Nicola la Rena, entrambi le dizioni, vetuste, sono valide), la spolveratura e la pulitura dell'altar maggiore che nei primi giorni di luglio è stata svelata al mondo, con il novello risplendere della foglia d'oro, a cura della presidente dell'Accademia di Arte Etrusca Carmen Arena, collaborata dalla socia Katia Marchese. L'opera notevole di gomito e di grande cura e prestigio di Carmen Arena (che è anche Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon della Delegazione di Catania) ha riportato a novella vita gli intarsi dell'altare, tra cui spiccano il turibolo, il lavabo, la pisside e il calice nel registro superiore, e in quello inferiore i simboli dei quattro Evangelisti, con la superba aquila del magico San Giovanni.
L'Accademia d'Arte Etrusca fra l'altro ha già provveduto al restauro della chiesa dei Minoritelli nel 2008; e anche in questo caso si è trattato di restauro conservativo, senza nessuna modifica modernista. L'opera di Carmen Arena è tra l'altro apprezzata dal noto studioso di storia sacra prof.Antonino Blandini.
Opera codesta, assolutamente gratuita, dono degli artefici alla città e alla cultura, che si inserisce nel solco delle imprese di alcuni a pro della conoscenza delle tradizioni e delle ricchezze della storia patria: ricordiamo per esempio, che nella sala Guttadauro delle Biblioteche riunite "Civica e U.Recupero", ex benedettina (diretta dalla dott.ssa Rita Carbonaro), a maggio c.a. si è provveduto alla spolveratura e valorizzazione dei busti delle Loro Maestà Umberto I e Vittorio Emanuele III (a cura della Guardia d'Onore dott.Francesco Giordano e della Delegazione INGORTP di Catania), impreziositi dalla visita il 15 maggio di SAR il Principe di Piemonte e Venezia Emanuele Filiberto di Savoja.
Dalle immagini si nota la particolare attenzione con cui Carmen Arena e Katia Marchese hanno intrapreso la meritoria azione di restauro dell'altare: auspichiamo che il loro impegno a favore di quel tempio immenso, che oggi ospita concerti di musica sacra in ossequio alla tradizione prestigiosa del luogo, continui e si accresca. Catania merita tanto amore nella Luce del Sapere e della Scienza, Litteris Armatur, Armis decoratur. Ad majora!
                                                                                                            F.G.

domenica 26 giugno 2016

Musica sacra inglese a San Nicolò la Rena, Catania 2 luglio 2016 ore 18,30



Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Carissimi amici,
sono lieto di invitarvi ad un nuovo appuntamento sabato 2 luglio alle ore 20,30 
 Questa volta la Chiesa di San Nicola L'Arena coglie l'occasione di ospitare il coro della prestigiosa università di Oxford             Exeter College Choir
composto da giovani studenti al momento impegnati nel Tour 2016 tra Malta e la nostra Sicilia.                                                                                        
Pertanto sarei molto lieto di potervi incontrare in questa nuova iniziativa che pone la sua attenzione a musiche della tradizione sacra inglese.

Cordiali saluti.
Gaetano Zito
Rettore della Chiesa S. Nicola l'Arena
Piazza Dante - Catania


Aggiornamento:

Per problemi esclusivamente "EUROPEI", come la partita Italia-Germania in programma sabato alle ore 21, il concerto dell'
                                                                EXETER COLLEGE CHOIR
è anticipato alle ore 18,30


Cordiali saluti.

Gaetano Zito
Rettore della Chiesa S. Nicola l'Arena
Piazza Dante - Catania

mercoledì 25 maggio 2016

Visita di SAR il Principe Emanuele Filiberto di Savoja a Noto e Catania, intervista e cronache

Pubblichiamo due articoli, di cui una intervista  sulla recente visita di S.A.R. il Principe Emanuele Filiberto di Savoja a Noto ed a Catania:

Intervista / Il principe Emanuele Filiberto in Sicilia: “Noi Savoia abbiamo radici forti con l’Italia e il cuore è sicuramente qui”


Il principe Emanuele Filiberto di Savoia è stato in visita in Sicilia per duegiorni. La collocazione dell’immagina votiva della Beata Maria Cristina di Savoia nella cappella dello Spasimo, nella basilica di San Nicolò, è  stato il motivo della visita del principe, in rappresentanza di casa Savoia, in onore di una loro antenata. La sua visita, voluta dagli ordini dinastici della Real Casa di Savoia che hanno accolto il principe con calore e affetto, è stata un momento di grande impatto per la città di Noto che intanto festeggiava la 37° edizione dell’infiorata. Manifestazione ormai conosciuta in tutto il mondo che ogni anno, nella terza domenica di maggio, si svolge con grande presenza di pubblico.
La Beata Maria Cristina di Savoia, moglie di Ferdinando II di Borbone morì a soli 24 anni dando alla luce il suo primo figlio (il futuro Francesco II re delle due Sicilie) il 31 gennaio 1836. Donna pia e devota durante la sua breve vita aiutò sempre con gioia  e abnegazione i bisognosi e durante il periodo in cui fu regina consorte del regno delle due Sicilie fece graziare tutti i condannati a morte. Nel 1859 la Santa Sede la rese venerabile e il 2 maggio 2013 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto, riguardante un miracolo ottenuto grazie alla sua intercessione. Il 25 gennaio 2014 nel Pantheon dei sovrani Borboni, la Basilica di Santa Chiara a Napoli, dove ella riposa, si è tenuto il rito di beatificazione alla presenza di molti membri di casa Savoia e della casa borbonica.
Il principe Emanuele Filiberto, dopo aver partecipato alla funzione religiosa, ha visitato la città di Noto fermandosi spesso con la gente per le consuete foto di rito, strette di mano e commenti sulla bellezza del luogo. Pranzo a palazzo Impellizzeri e poi visita al palazzo Nicolaci, dove ha potuto ammirare dai balconi dello splendido edificio l’infiorata. Il giorno dopo il principe era atteso a Catania per inaugurare la mostra dedicata al centenario della Grande Guerra, nel sacrario della chiesa di San Nicolò l’Arena, ma per motivi di tempo ha potuto visitare solo la biblioteca Ursino Recupero, all’interno del poderoso complesso del monastero dei Benedettini. Anche questa visita è stata dedicata ai suoi antenati, infatti la delegazione di Catania delle guardie d’onore alle reali tombe al Pantheon ha “adottato” facendo spolverare e pulire due busti raffiguranti i re Umberto I e Vittorio Emanuele III, allocati nella sala Guttadauro dal 1934. Il principe dopo aver firmato il registro degli ospiti illustri ha ricevuto una targa artistica a ricordo della visita. L’evento è stato curato dal dott. Francesco Giordano il quale, con la direttrice della biblioteca, dott.ssa Rita Carbonaro, e il commendatore Giuseppe Valore, hanno ricevuto dalle mani del principe una targa di riconoscimento per l’importante lavoro svolto.
Il principe Emanuele Filiberto di Savoia, prima di lasciare la biblioteca, ha risposto ad alcune domande che  gli abbiamo rivolto.
– Che ricordi sono impressi nella sua memoria quando, insieme ai suoi genitori, è venuto per la prima volta in Italia nel marzo 2003?
“Ricordi emozionanti, scoprivo la mia patria. Noi Savoia abbiamo radici molto forti con l’Italia e il cuore è sicuramente qui. Subito dopo la mia visita a Napoli sono stato in Sicilia per il rally dell’Etna”.
– Le sue bimbe sono ormai adolescenti, cosa vuole trasmettere loro da genitore e come membro di una così antica e nobile dinastia?
“Una scala di valori importanti per essere pronte poi, da adulte, a viaggiare da sole. Sono importanti la famiglia, le radici vere. Con mia moglie e le bambine veniamo spesso in Italia, è giusto che conoscano il loro paese”.
– Gli ultimi re d’Italia non riposano in patria, a che punto sono gli accordi per poterli seppellire al Pantheon?
“Adesso i tempi sono maturi e la nostra richiesta al governo e al presidente del Consiglio Renzi è stata fatta. Noi vogliamo comunque che le salme degli ultimi re d’Italia riposino al Pantheon insieme agli altri re e non nella basilica di Superga, come qualcuno aveva proposto”.
– La regina Maria Josè è stata sempre descritta nei libri di storia e nelle biografie a lei dedicate come una donna forte, una protagonista del suo tempo che non si limitava ad essere la consorte del futuro re d’Italia, cosa non gradita a molti politici del tempo. Nella vita privata con voi nipoti come era?
“Una nonna fantastica, molto presente, interessante, un libro di storia vivente. Ho ricordi meravigliosi che mi legano a lei”.
Gabriella Puleo
  Da La Voce dell'Jonio, periodico cattolico, 25 maggio 2016: http://www.vdj.it/?p=40093

Emanuele Filiberto di Savoia a Catania

Visita del Principe Emanuele Filiberto nella Civica biblioteca di Catania e cena al Circolo Canottieri Ionica
Visita privata di Sua Altezza il Principe Reale Emanuele Filiberto di Savoja, svoltasi per la prima volta -nonostante egli sia stato in altre occasioni a Catania- nei settecenteschi locali delle Biblioteche riunite Civica e Ursino Recupero, accolto dalla direttrice dottoressa Rita Carbonaro. L’augusto ospite, accompagnato dal delegato regionale per gli Ordini Dinastici di Casa Savoja  comm.avv.Francesco Maria Atanasio, dal Vicario per Catania Avv.Giovanni Vanadia,  dall ‘ ex  Presidente del Circolo Canottieri Jonica Cav. Francesco Calabrese Di Martino, è arrivato nei locali dell’ex monastero alle 9 – accolto dal Delegato per Catania delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon ing. Salvatore Caruso, dall’ex delegato comm. Giuseppe Valore, e dal dott. Francesco Giordano, Guardia d’Onore e organizzatore dell’evento e della “cura” dei busti dei Re d’Italia Umberto I e Vittorio Emanuele III (questo unico esemplare esistente in città), allocati nella sala Guttadauro della Biblioteca, i quali ad opera delle Guardie d’Onore sono stati ripuliti da ditta specializzata e “adottati” dalla delegazione etnea, che ne cura la valorizzazione, con uno speciale pannello illustrativo della loro storia, ivi collocato per l’occasione.  La presenza del Principe ha avuto l’obiettivo di riconsegnare alla città tali monumenti del nostro comune passato, nonché fare scoprire la bellezza di quel luogo incantato: Emanuele Filiberto ha voluto compiere il percorso che all’interno della pregevolissima sala Vaccarini, affrescata dal Piparo nel XVIII secolo -ove fra l’altro sono stati girati 19 films- porta alle scaffalature lignee superiori, per ammirarne compiutamente la bellezza. Egli è rimasto notevolmente colpito ed ammirato,  del prestigio dei luoghi e della accoglienza catanese. Nella sala del refettorio piccolo si è compiuta la piccola cerimonia della consegna di una artistica targa al Principe da parte delle Guardie catanesi, e il regale ospite ha a sua volta consegnato le targhe di riconoscimento alla direttrice della biblioteca, al comm.Valore ed al dott.Francesco Giordano, per aver contribuito alla riuscita manifestazione.  Dopo il saluto della città dato dal Vice Sindaco Marco Consoli,  il Principe ha voluto sobriamente ringraziare tutti per averlo accolto in questa splendida biblioteca, restaurata  sotto la  Direzione del Soprintendente ai Beni Culturali arch. Fulvia Caffo, da pochi giorni in quiescenza.
Il libro degli ospiti della biblioteca è stato siglato col titolo di “Principe di Piemonte e di Venezia”, tra i tanti titolati , il Principe “volante” ( ha  vinto circa 200 cronoscalate automobilistiche fino agli anni 2000, e oggi Presidente della Scuderia Etna) Enrico Grimaldi di Nixima, che la sera prima, accompagnato dalla moglie ,Principessa Sandra, col Delegato Atanasio, era stato invitato dal Presidente della Jonica Ing. Francesco Lupo e signora Valentina, e dall’ex Presidente Francesco Calabrese e signora Emma, e si era intrattenuto a cena, sul lungomare ogninese, con il Principe sabaudo, nei prestigiosi locali del Circolo che sta per compiere 90 anni dalla sua costituzione.  Dopo la partenza del Principe, per precedenti impegni assunti, la mostra per il centenario della grande guerra, allestita all’interno della chiesa di San Nicola la Rena innanzi al Mausoleo dei Caduti e inviata a Catania dall’Istituto delle Guardie, è stata inaugurata alla presenza del Delegato degli Ordini Dinastici avv. Francesco Atanasio, con il Vice Sindaco di Catania Marco Consoli e moltissimi intervenuti; tra essi la signora Marisa Grasso, vedova dell’ispettore Filippo Raciti, che era una Guardia d’Onore ed ella stessa fa parte del sodalizio; l’Onorevole Nello Musumeci, il Barone Giovanni Ventimiglia e signora, i consultori del Regno prof.Suriano, Cuva e Guarino, giornalisti alcune giovani promettenti del bel canto lirico, la soprano Nadia Suriano e il mezzosoprano Roberta Celano, recentemente esibitesi nei locali della chiesa di San Camillo, l’una con  romanze di Francesco Paolo Tosti, l’altra per un concerto di arie d’opera verdiane.
Dal sito Catania VIP: http://www.cataniavip.it/emanuele-filiberto-di-savoia-a-catania/

lunedì 16 maggio 2016

La visita di SAR il Principe Emanuele Filiberto di Savoja a Noto e nella Biblioteca Civica di Catania

       
 La visita di SAR il Principe Emanuele Filiberto di Savoja a Noto e nella Biblioteca Civica di Catania

"Sono felice di avere visitato una Noto infiorata e la città di Catania che amo tanto, con questa splendida biblioteca". Con queste parole SAR il Principe Emanuele Filiberto di Savoja, ha voluto suggellare la visita , il 14 e 15 maggio, di due giorni in Sicilia, in occasione della benedizione dell'immagine votiva della Beata Maria Cristina di Savoia, sua ava, collocata nella cattedrale di Noto per volontà del Vescovo Mons. Staglianò, che ha accolto l'augusto ospite -giunto in visita privata, ospite degli Ordini Dinastici di Casa Savoja per la Sicilia, guidati sapientemente dal comm.avv.Francesco Atanasio- e della visita, nella città di Catania, delle biblioteche riunite "Civica e U.Recupero", già benedettina, ove ha riconsegnato al mondo i busti, spolverati e e puliti dopo 84 anni di oblio, delle LL.MM. i Re Umberto I e Vittorio Emanuele III (quest'ultimo unico esemplare in città), allocati sin dal 1934 nella sala Guttadauro della Biblioteca medesima.
Mentre il solenne pontificale cantato anche in lingua latina, nella Cattedrale di Noto, fu imperniato sulla celebrazione delle virtù della Beata Sabauda Maria Cristina, con il grandissimo bagno di folla, a tratti imprevedibile e difficilmente gestibile dal servizio d'ordine, (in chiesa erano le Guardie d'Onore alle reali Tombe del Pantheon, gli insigniti degli Ordini al Merito Civile e Maurizio e Lazzaro) che ha accompagnato il Principe Emanuele Filiberto sia in chiesa che durante il giro dell'infiorata che nel fine settimana allietava la ridente cittadina del sud della Sicilia, la visita a Catania, mattutina per impegni dell'Ospite illustre che non ha potuto inaugurare la mostra di copertine della Domenica del Corriere sul centenario della grande guerra (poi apertasi col saluto del Comm. Atanasio e del Vice Sindaco di Catania Marco Consoli), si è svolta in perfetta compostezza e regale semplicità, potendo il Principe, introdotto dal Delegato Atanasio e dal Vicario di Catania avv.Giovanni Vanadia  nonché densamente guidato dal nume tutelare della Biblioteca, la dott.ssa Rita Carbonaro, ammirare la preziosità unica al mondo della settecentesca sala Vaccarini, i libri ed incunabuli ivi posseduti, gli affreschi e la magìa di quel mondo straordinario ove l'aquila barocca ha chinato le ali per fissarsi nell'eterno.
I busti dei Re d'Italia Umberto I e Vittorio Emanuele III, "adottati" dalla Delegazione di Catania delle Guardie d'Onore al Pantheon (capitanata dal cav.uff.ing. Salvatore Caruso), hanno avuto il corredo illustrativo di un pannello ove è narrata la loro storia e genesi: esso, come varii aspetti dell'evento, è stato curato dalla Guardia d'Onore dott.Francesco Giordano, il quale con la Direttrice e il Comm. Giuseppe Valore ex Delegato di Catania, hanno ricevuto una targa di riconoscimento per l'opera svolta, dalle mani di Sua Altezza il Principe; mentre all'ospite è stata donata una targa artistica in ricordo della regal visita, ed egli ha firmato il registro dei visitatori della biblioteca con la dicitura "Principe di Piemonte e di Venezia". All'evento erano presenti, tra gli altri, oltre al Vice Sindaco Consoli per il Comune, il Principe Enrico Grimaldi di Nixima, il barone Ventimiglia dell'istituto dei Castelli, il presidente del Circolo canottieri Jonica Francesco Calabrese Di Martino, e i Consultori del Regno barone prof.Pietro Suriano, dott.Filippo Cuva, prof. Mauro Guarino; tra i politici, l'Onorevole Nello Musumeci, e molte altre autorità e cittadini -fra cui la signora Marisa Grasso, vedova dell'ispettore Raciti, già Guardia d'Onore ed ella stessa facente parte del sodalizio- hanno poi concorso alla inaugurazione della mostra, allestita all'interno della chiesa monumentale di San Nicola la Rena, all'ingresso del Mausoleo dei Caduti delle due guerre, inaugurato proprio da Re Vittorio Emanuele III nel maggio 1930.
                                                                                                              ***