Alla fine della conferenza, entro le 19, vi sarà un breve momento di raffinata musicalità.
Scritti, note ed articoli riguardanti la multiforme realtà di Catania, della Sicilia ed altro...
lunedì 11 aprile 2016
venerdì 18 marzo 2016
Concerti di musica sacra e religiosa, chiesa di San Nicolò la Rena, Catania 21, 22 e 23 marzo 2016 ore 20,30
Riceviamo e pubblichiamo:
A San Nicola l’Arena
PER VIVERE LA PASQUA
Concerti di musica sacra e religiosa
21, 22 e 23 marzo 2016, ore 20.30
Nel popolo cristiano è consolidata la tradizione di prepararsi a celebrare e vivere la Pasqua con incontri di riflessione, noti comeesercizi spirituali.
Dallo scorso anno, nella Monumentale Chiesa di San Nicola l’Arena essi sono offerti con una modalità nuova: nella forma di concerti di musica sacra e religiosa.
Una breve introduzione, con riferimento ai brani che vengono eseguiti, e il loro “religioso ascolto” costituiscono una particolare opportunità per dedicare un po’ di tempo a se stessi e prepararsi alle celebrazioni pasquali.
21 marzo, lunedì santo: il coro Doulce Memoire, diretto da Bruna D’Amico, eseguirà brani sul tema Quis est homo?
22 marzo, martedì santo: il coro Canticum Vitae, diretto da Salvatore Signorello, eseguirà l’opera originale in lingua siciliana Un venniri di marzu
23 marzo, mercoledì santo: il coro Imago Vocis, diretto da Salvatore Resca, eseguirà brani sul tema Immagini, suoni, parole sulla Passione di Cristo
Insieme al presente invito, rivolgo un cordiale augurio per vivere con sentimenti cristiani i giorni della Settimana Santa e della Pasqua.
mons. Gaetano Zito
Rettore della Chiesa
mercoledì 16 marzo 2016
La S.Messa in rito tridentino in suffragio dei Sovrani d'Italia Umberto II e Maria Josè celebrata a Catania in San Giuseppe al Transito
La S.Messa in rito tridentino in suffragio dei Sovrani d'Italia Umberto II e Maria Josè celebrata a Catania in San Giuseppe al Transito
Nella suggestiva chiesa di San Giuseppe al Transito di Catania, si è svolta nel pomeriggio di domenica 13 marzo 2016 la S.Messa in suffragio delle LL. MM. Umberto II e Maria José, Reali d'Italia, organizzata come di consueto dalle Guardie d'Onore al Pantheon e dalla Delegazione di Sicilia degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoja.
In rito tridentino secondo il motu proprio del Pontefice Benedetto XVI, la Messa è stata molto partecipata da numerosissime Guardie giunte da Messina, Siracusa, Ragusa, Enna, Caltanissetta e dalla delegazione di Catania; tra gli Ordini Dinastici, notevole la presenza degli insigniti del Mauriziano e dei Cavalieri e Dame al Merito Civile. Alla presenza del Delegato di Sicilia degli Ordini avv.Atanasio, dell'Ispettore di Sicilia Restifo dell'INGORTP nonchè dei delegati delle rispettive province coi labari, del Vicario degli Ordini per Catania avv.Vanadia con il Delegato A. Pennisi, la composta, armoniosa e ordinata funzione celebrata dal Vicario degli Ordini per Messina Sac.Andrea Di Paola, fu impreziosita dalle parti per canto eseguite da soprano e tenore ed accompagnate dall'organo.
La preghiera di un giovane cavaliere mauriziano, "Dio sparga la protezione come rugiada sull'Augusta Casa di Savoja", la gloriosa bandiera d'Italia con la bianca croce coronata, l'atmosfera di grande aristocrazia, il corteo solenne d'ingresso e le vibranti parole del Delegato degli Ordini per la Sicilia, che ha sottolineato come il legame dell'Isola per la Real Casa, attraverso numerose manifestazioni (tra cui quella nel veniente maggio a Noto ove sarà inaugurato un altare alla beata Maria Cristina di Savoia), sia intenso e consolidato, hanno degnamente concluso la funzione. A settanta anni dalla "fine" tecnica della Monarchia in Italia, questi eventi dimostrano che l'amore per la Real Casa ed i Re che furono capi dello Stato, è perennemente vivo e fecondo.
F.Gio
venerdì 4 marzo 2016
martedì 2 febbraio 2016
Le Guardie d'Onore di Catania alla Messa per S.Agata e per la lapide in memoria di Filippo Raciti nel Mausoleo dei Caduti delle guerre a S.Nicola
Le Guardie d'Onore di Catania alla Messa per S.Agata e per la lapide in memoria di Filippo Raciti nel Mausoleo dei Caduti delle guerre a S.Nicola
La delegazione di Catania dell'Istituto Nazionale per le Guardie d'Onore alle reali tombe del Pantheon, diretta con attenzione e passione dall'ing.Cav.Uff. Salvatore Caruso, ha presenziato, lunedì 1 febbraio, su invito delle autorità militari, alla S.Messa delle FF.AA. e associazioni combattentistiche e d'arma, in onore di Sant'Agata, di cui in questi giorni è in corso la festa annuale. Un gruppo di G.d'O. ha reso gli onori alla Santa giovinetta Patrona della città, mentre il labaro dell'Istituto ha sfilato in processione, dopo il Santissimo e seguito da Mons.Arcivescovo Gristina, da poco presidente della CEI di Sicilia, che ha celebrato l'ufizio.
Il 2 febbrajo una rappresentanza di G.d'O. della delegazione catanese, sempre capitanata dall'ing.Caruso, ha partecipato alla S.Messa celebrata nel tempio di San Nicolò la Rena dal cappellano della Polizia Don Interlando, in suffragio dell'Ispettore di P.S. Filippo Raciti, barbaramente assassinato il 2 febbraio 2007, medaglia d'Oro al valor civile: in questa occasione, nella monumentale sagrestìa che sin dal maggio 1930 (inaugurata da S.M. il Re Vittorio Emanuele III) è Mausoleo dei Caduti della grande guerra e nella seconda, è stata scoperta una lapide commemorativa in ricordo dell'Ispettore Raciti, a cura della delegazione etnea delle Guardie d'Onore -poichè egli ne faceva orgogliosamente parte- e dell'Associazione Polizia di Stato; alla cerimonia ha preso parte la vedova di Raciti, Marisa Grasso, il Questore di Catania, il vice Sindaco Consoli e molte altre autorità civili e militari.
Così ha ricordato la Guardia d'Onore Raciti il Comm.Giuseppe Valore, già delegato catanese dell'INGORTP: "Filippo mi aveva chiesto ed era stato ammesso nelle Guardie d'Onore nel 2000. Gli era stata attribuita la matricola 15750. Nel 2001 gli era stata assegnata la medaglia al merito di servizio, per la prima volta. Per l'impegno e per aver dato prova di attaccamento e fedeltà all'Istituto, l'Amm.Antonio Cocco, al tempo Presidente, gli aveva conferito la medaglia di Benemerenza. Nell'ottobre 2002, al Capitolo degli Ordini dinastici, veniva insignito dell'Ordine al Merito Civile di Savoia col grado di Cavaliere... Filippo ha pianto perché il tricolore è stato macchiato dal suo sangue per la follìa belluina di rivoltosi che alcune frange politiche definiscono disobbedienti. Filippo ha pianto per quel tricolore che rappresenta l'Unità della Patria, quell'Unità che affonda le radici nelle guerre d'indipendenza, nel Risorgimento e, per usare le parole del Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, "è frutto della lungimiranza di Casa Savoia che si è realizzata con S.M. Vittorio Emanuele II". Filippo ha pianto perchè ha visto il tricolore vilipeso ed offeso. Noi piangiamo Filippo perchè abbiamo perso un amico, un uomo leale, onesto, un uomo che con intimo orgoglio indossava la divisa. Tu, Filippo, resterai nel cuore delle Guardie d'Onore, il tuo nome è stato iscritto a futura e imperitura memoria nell'elenco dei nostri eroi. La tua medaglia impreziosisce il labaro del nostro Istituto assieme alle altre 36 Medaglie d'Oro al valor militare".
Cerimonie entrambe belle, sobrie, intense e molto partecipate; anche se -e lo notiamo da operatori dell'informazione- le note stampa dei giornali online e cartacei hanno omesso, o fatto finta per motivi diversi -da parte della delegazione è stata chiesta la rettifica- di precisare sia la presenza delle Guardie d'Onore alla Messa agatina, sia soprattutto la realizzazione della lapide in memoria di Filippo Raciti, preferendo glissare sulla sua fede monarchica. Ciò per alcuni potrebbe pure avere una sorta di "giustificazione", ma la verità emerge sempre e come la Luce, travolge chi non vede o non vuole vedere.
F.Gio
mercoledì 27 gennaio 2016
Incontro su Sant'Agata a San Nicolò la Rena, Catania 2 febbraio 2016 ore 20
Riceviamo e pubblichiamo:
Carissimo/a
in occasione delle festività agatine, martedì 2 febbraio 2016 alle ore 20.00, presso la chiesa di San Nicola l'Arena terrò un incontro su:
"Sant'Agata a Catania: tra storia, tradizione e religiosità".
Questo momento vuole essere l'occasione per riflettere su un appuntamento cruciale della vita della nostra Chiesa e della nostra città, per far crescere soprattutto la conoscenza storica e il valore della testimonianza di fede consegnataci dal martirio di Sant'Agata, al di là di forme tradizionali e devozionistiche.
Gaetano Zito
Rettore Chiesa di San Nicola l'Arena
mercoledì 20 gennaio 2016
Agata, Santa dalla bellezza nascosta: la conferenza del professor A.Blandini nella chiesa di Sant'Agata al Carcere
Agata, Santa dalla bellezza nascosta: la conferenza del professor A.Blandini nella chiesa di Sant'Agata al Carcere
Organizzata dalla rettorìa del Santuario diocesano di Sant'Agata al Carcere in Catania (nella persona del Sac. Asero), costrùtto sul romano palazzo pretorio e che ingloba le "sante carceri" dove ebbe fine la vita terrena della giovinetta Agata protomartire nel III secolo, per la rassegna "Noli offendere", si è svolta nella navata della chiesa, martedì 19 gennajo la conferenza "Il culto di Sant'Agata dalle origini agli eventi catastrofici del 1669 e 1693", relatore il prof.Antonino Blandini, studioso di storia patria e particolarmente versato in quella ecclesiastica.
Presentato dal valente dott.Piersanti Serrano che ha letto un breve curriculum del conferenziere, del resto notissimo in città e oltre per essere brillante firma del quotidiano "La Sicilia" e del settimanale diocesano "Prospettive", innanzi ad un folto ed attento uditorio, il professor Blandini, con l'entusiasmo che lo contraddistingue, ha avuto il non facile compito di condensare oltre mille anni di civica historia in una ora di intervento: e crediamo vi sia riescito benissimo, soprattutto per la fresca memoria e la densa parafrasi degli eventi, dalla cattività della giovine fanciulla Agata nei lupanari catinensi onde si convertisse al politeismo, fino al grande e primo miracolo del velo che arrestò la lava nel 252, per cui convennero a venerarla anche ebrei e pagani che in gran copia abitavano in città; fino alla vigilia dell'evo moderno, egli non ha fatto mancare la descrizione vivissima di notevoli ed importanti episodi di vita cittadina e della Storia siciliana, che hanno segnato la civiltà europea, il che è dire quella mondiale.
Tra gli altri, ci piace rammentare come il relatore abbia illustrato il primigenio culto della protomartire nelle necropoli catanesi estese nella parte nord della città -ovvero oltre il limitare di piazza Stesicorea-, nonché la visita del Papa Vigilio dopo il conquisto de' Bizantini, per cui Belisario in persona entrò a Catania, spogliato già l'anfiteatro per gli ordini di Teodorico. Il bujo periodo arabo con la proibizione del culto agatino è pure stato illustrato dal prof.Blandini, che nel contempo rammentò il grandissimo rifiorire dopo l'invitta riconquista de' Normanni, della devozione agatina con la fondazione della attuale Cattedrale al Duomo, ecclesia munita, mentre per il trafugamento avvenuto nel 1040, forse ad opera del guerriero protospatario Giorgio Maniace, il corpo della Santa fanciulla era a Costantinopoli, dònde tornava con immenso giubilo nel 1126, per riprendere la festa ed il "giro" delle reliquie sotto le mura, nei secoli succedutisi.
Dal viso della Santa, che molto verisimilmente ha ricordato il relatore (e lo scrisse già Padre Santo D'Arrigo nei suoi monumentali libri) raffigura nel reliquiario del XIV secolo quello della Regina Eleonora d'Aragona, i cui sovrani (di origine catalana) furono devotissimi alla Vergine martire e trasfusero grandi tesori per onorarla quando in quel tempo Catania era capitale del Regnum Siciliae, al cerimoniale di Alvaro Paternò del XVI secolo che in qualche modo "codifica" una festa più volte movimentata, che ebbe ben trenta candelore, cinque palii e diverse corse de' cavalli berberi nelle vie antiche; mentre da tutte le diocesi e in ogni luogo delle chiese d'Occidente e di Oriente, il culto della protomartire si diffondeva intensissimo e coinvolgente. Egli infine vòlle leggere alcuni versi della sacra liturgia greca della messa agatina.
L'allocuzione dell'illustre relatore fu come sempre piacevole a seguirsi, per la mésse di dati e episodi narrati: in tali modi belli e molto istruttivi, la Santa la quale può ben dirsi "bellezza nascosta" è degnamente onorata.
F.Gio
Iscriviti a:
Post (Atom)