venerdì 12 giugno 2015

Un articolo su "La Sicilia" sulla conferenza tempiana all'Archeoclub di Catania



Il quotidiano "La Sicilia" ha pubblicato martedì 9 giugno c.a., un articolo a firma Maria Rosa Vitaliti, che riporta la cronaca della conferenza su Domenico Tempio tenuta da Francesco Giordano per l'Archeoclub della città dell'elefante.
Lo riportiamo qui, ringraziando la giornalista, il direttore del quotidiano e la prof.ssa Liuzzo dell'Archeoclub, per la cortese attenzione e disponibilità.

lunedì 8 giugno 2015

Corriere di Catania versus Barone di Sealand (...)


  Corriere di Catania versus Barone di Sealand  (...)

Forse qualcuno dei benevoli lettori del blog noterà il cambiamento di nome, da "Barone di Sealand..." a "Il Corriere di Catania...": nulla accade a caso.  Dopo alcuni anni, abbiamo deciso -e senza pensarci troppo su- di modificare l'intestazione del blog, ispirata a una celebre micronazione quale il Principato di Sealand, a cui comunque rimaniamo legati da amicizia e affetto, con il nome della importante testata giornalistica nata a Catania nel 1879, per opera di quel grande uomo politico che fu Giuseppe De Felice Giuffrida. Il 'logo' della testata è quello originale, aggiunto alla immagine dell'augusto Monastero.
Avremmo potuto creare un sito giornalistico come tanti altri (avendone titolo professionale), ma non ci pàrve il caso per tante ragioni. Meglio ricordare liberamente, così, "affinchè gli avvenimenti non si disperdano nella dimenticanza", ci insegnò il primo grande storico, Erodoto di Turi.
 La luce del secolo diciannovesimo a Catania: oltre Vincenzo Bellini, De Roberto, Verga, Capuana, vi erano soprattutto l'Abate Dusmet Vescovo etneo, Mario Rapisardi il Vate della Poesia italica, De Felice il "tribuno" socialista del cuore, con in comune un grande Amore: quello verso i poveri, gli ultimi, i nostri fratelli della città, della Sicilia, dell'Italia, del mondo, che hanno più bisogno. E' lo stesso messaggio di Cristo, l'annunzio regale a Myriam che lo esalta nel Magnificat. La Luce genera la Luce, per un mondo giusto e perfetto, innanzi tutto libero.
Servono altre motivazioni? Satis est, e buona lettura...

La stagione concertistica estiva a San Nicolò la Rena: il concerto della Cappella musicale del Duomo




              La stagione concertistica estiva a San Nicolò la Rena: il concerto della Cappella musicale del Duomo

La chiesa monumentale di San Nicolò la Rena di Catania, fulcro dell'antichissimo monastero dei Benedettini che fu la reggia sacra della città nei secoli dei Vicerè in Sicilia, ha dopo anni di trascuratezza avuto il dono di ottenere una nuova rettorìa, nella persona del sac.prof.Mons. Gaetano Zito, stimatissimo negli ambienti culturali nazionali e locali per le sue doti di storico e responsabile dell'Archivio Diocesano (egli fra l'altro dirige l'Associazione degli archivi ecclesiastici italiana); poiché da anni scriviamo su la valorizzazione e conservazione di tale tempio augusto, non possiamo che gioire perchè la sensibilità dei responsabili, affidò a tale figura meritevole un compito così importante. E il nuovo rettore si è subito messo all'opera : venerdì 5 giugno si inaugurò la stagione concertistica estiva della chiesa -che, per chi non lo sapesse, svolge comunque funzioni religiose- la Cappella musicale dei Duomo di Catania, fondata e diretta dal noto studioso Mons.Nunzio Schilirò, che onora Bronte suo paese natale, ha tenuto un concerto di musica sacra dal titolo "A Cristo per Maria", ove furono svolti diversi brani di argomento mariano ed eucaristico.
L'avvenimento fu gradevole e gradito al numeroso pubblico intervenuto, anche perchè è stato "partecipato" dalla canora voce dell'organo monumentale della chiesa, settecentesco, opera del noto organario Donato Del Piano, restaurato un quindicennio fa dalla ditta Mascioni, e tipicamente liturgico nelle sue espressive sonorità. L'organista, il bravo e valente canonico Giuseppe Maieli, ha dovuto faticare non poco per coordinarsi con il direttore del coro e gli elementi, fisicamente lontani dall'organo poichè assisi sull'altare centrale, ma a dispetto delle difficoltà tecniche il  concerto riescì del tutto positivamente.
Importanti per l'esecuzione e graditi dai presenti, furono il "Salve Regina" scritto dal giovanissimo Bellini nei suoi anni catanesi, prima del volo napolitano ed europeo che lo renderà il Cigno della musica mondiale, nonchè la cantata 147 di Bach e il sensibilissimo "Ave verum" di Mozart, denso di echi arcani. La passione trasfusa da Mons.Schilirò che inserì nel programma alcuni suoi brani -sue sono pure le trascrizioni per coro- coinvolse al fine non solo nei canti in lingua siciliana dedicati alla Madonna (o Maria mmaculata , Ninna nanna ri Maria), seguendo del resto una tradizione millenaria di culto che la nostra gente ha sempre avuto per la Theotokòs (la Sicilia venera in particolare l'Odigitria come Magna Mater e protettrice dell'Isola,  devozione che andrebbe vivificata), ma anche trasportando l'uditorio nella corale cantata, popolarissima, "Dell'Aurora tu sorgi più bella".
Monsignor Zito comunicò infine che gli appuntamenti concertistici, ad ingresso libero, continueranno con il prossimo, 18 giugno alle 20,30, secondo un calendario che sarà comunicato e che noi saremo lieti di diffondere e seguire. Quando la città, pur tra mille e mille eventi ombrosi, vede realizzarsi la catena delle "pietre vive" verso la redenzione dei cuori e dello spirito, la Luce torna, e mai s'arresta specie nella notte.
                                                                                                                        F.G.

Il video dell'evento:


sabato 30 maggio 2015

Il successo della conferenza tempiana di Francesco Giordano alla scuola Pizzigoni di Catania


                Il successo della conferenza tempiana di Francesco Giordano alla scuola Pizzigoni di Catania
"Turpe est in patria vivere et patriam non cognoscere": l'adagio pliniano è stato il motivo dominante della intensa serata all'insegna dell'entusiasmo per la storia catanese e siciliana, sul filone della vita e delle opere di Domenico Tempio, "Poeta nazionale" della Sicilia del Settecento: può così definirsi l'incontro svoltosi il 27 maggio, nel salone del Circolo didattico "G.Pizzigoni" di Catania, organizzato dall'Archeoclub della città etnea diretto con sapiente cura dalla prof.ssa Giusi Liuzzo, che ha avuto per relatore il dott.Francesco Giordano, studioso di storia patria e cultore delle memorie civiche.
Egli ha intrattenuto il folto e qualificato uditorio intorno alla figura del Poeta catanese, per rivalutarne gli aspetti di lirico satireggiante i vizi ed i costumi dei suoi contemporanei e limitare ad una ingiusta pubblicistica gli aspetti pornografici delle poesie erotiche, che se ebbero diffusione dopo la sua morte -quindi senza il consenso dell'autore- servirono all'epoca, circolanti in manoscritti, a "fari a lu seculu prucessi criminali" in senso etico, sferzando le corruttele dell'età illuminista. Inoltre la visio mundi di Tempio poeta civile, è del tutto inquadrabile nell'universo massonico, di cui egli fece parte, concretata a Catania nella Loggia latomistica di Ignazio V Principe di Biscari, il mecenate munifico a cui la città tanto deve, con altre pochissime famiglie, per la ricostruzione post terremoto e dopo le distruzioni laviche, come per la beneficenza e l'apporto delle nuove idee il Vescovo Ventimiglia di Belmonte, anch'egli iniziato alla Frammassoneria e sodale di Tempio, a cui la città etnea tanto deve per le importantissime opere di carità che ne fecero un vero apostolo di Cristo.  La Catania e la Sicilia del Settecento furono all'avanguardia dell'Europa, ben più di quanto le capitali europee lo fossero della Sicilia: se a Parigi, ha precisato il relatore, si scriveva nell'Encyclopedie che Palermo era stata distrutta dal terremoto, cosa mai avvenuta, in Sicilia le riforme illuminate dei Vicerè Caracciolo e Caramanico aprivano le porte della modernità e alla Sicilia si deve il primato della prima Costituzione dell'evo moderno, quella inglese del 1812, scritta dall'abate Balsamo. Questo milieu culturale fu il mondo in cui visse e operò, con le sue indimenticabili favole teocritee e aristofanesche, Domenico Tempio.    Così la liberta di cui il Poeta narrò in una celebre lirica, ancora oggi mèta perfettibile, altro non è che la "religione nei limiti della ragione" che Kant riteneva unica via per la Conoscenza.
Letture di poesie tempiane sono state nell'occasione esposte a cura di Alessandro Pennisi; Vera Ambra editrice di Akkuaria (che ha pubblicato il libro  di F.Giordano "Domenico Tempio cantore della Libertà" nel 2011), ha infine precisato l'impegno che tutte le associazioni culturali debbono avere per coltivare le memorie storiche e perpetuarle nel tempo, nonchè la realtà che l'associazionismo deve fare rete per contrastare la sempre presente ignoranza. La luce dei tempi si dona infatti a chi sa, chi ignora è sempre destinato ad essere la marionetta nelle mani dei potenti di turno, che mai sono teneri con chi si fa guidare.
                                                                                                  ***

Alcune istantanee della manifestazione 
(qui il video: https://www.youtube.com/watch?v=3ky5H5Qhd0Q ):