lunedì 15 agosto 2016

Successo della terza masterclass del soprano Daniela Schillaci a Modica, premiati giovani talenti della lirica






    Successo della terza masterclass del soprano Daniela Schillaci a Modica, premiati giovani talenti della lirica 

Organizzata da Modica Classica estate e da Ibla Classica international, con la direzione artistica del noto Maestro Giovanni Cultrera, si è svolta dall'otto al tredici agosto a Modica la III edizione della Masterclass competition di Daniela Schillaci, celebre soprano che ha scelto la prestigiosa località della Contea, per l'evento culturale fiore all'occhiello della lirica siciliana, riguardante i giovani talenti. Diversi artisti si sono avvicendati sul palco ed alla presenza del numerosissimo pubblico, hanno dato il meglio della loro arte nel bel canto.
Gli appuntamenti si sono svolti nell'auditorium del palazzo della Cultura di Modica e nell'auditorium Floridia di Modica, ove giorno 9 agosto la Schillaci ha dato un appassionato concerto, anche in duetto con il mezzosoprano Roberta Celano ("La barcarolle" dai Racconti di Hoffenbach),  con il basso Domenico Mento e il soprano Maria Grazia Caruso, su arie di Bellini, Tosti, Puccini, Verdi. La serata finale e premiazione si è svolta sabato 13 agosto.
La commissione, composta dal M. Giovanni Cultrera, direttore artistico del Teatro Garibaldi di Modica, dalla prof.ssa Marisa Di Natale, presidente AGIMUS Sicilia, dal dott.Massimo Ruta, agente di commercio e artista del coro del teatro Bellini di Catania, dal soprano Daniela Schillaci e dal Maestro Gaetano Costa, accompagnatore e direttore d'orchestra, ha conferito: premio Tosti per la migliore interpretazione di una romanza da salotto di F.P,Tosti, offerto dal dott. Ruta e conferito al tenore Fabio Cittadini, di Ascoli Piceno, che ha eseguito "L'alba separa dalla luce l'ombra"; un premio da 300 euro conferito al baritono Davide Peroni, che non ha frequentato la master ma che si è distinto per l'impegno nello studio; il premio giovane promessa da 300 euro conferito al soprano Maria Grazia Caruso, 19 anni, che ha eseguito "Caro nome" dal Rigoletto di Verdi e l'aria "Der Holle Rache" dal Flauto Magico di Mozart; altro premio da 300 euro conferito ex aequo a Maria Grazia Caruso ed al mezzosoprano Valentina Scarpato che ha eseguito "Acerba volutta" dall'Adriana Lecouvreur di Cilea; premio Miglior Talento da 500 euro offerto dall'associazione "Vittoria" di Catania, conferito al basso messinese Domenico Mento che ha eseguito "O tu Palermo" da I Vespri siciliani di Verdi e "Il lacerato spirito" dal Simon Boccanegra di Verdi; premio Miglior Talento da 500 euro offerto dall'associazione "Vittoria" di Catania al mezzosoprano catanese Roberta Celano, 26 anni (già vincitrice del primo premio assoluto e del premio voce rossiniana al recente concorso internazionale S.Alaimo, nonché brillante protagonista di Rosina nel Barbiere 'estivo', dato a Linguaglossa), che ha eseguito "O don fatale" dal Don Carlo di Verdi e "Una voce poco fa" dal Barbiere di Siviglia di Rossini.
Le cure del soprano Daniela Schillaci (in partenza per la Cina: sarà di nuovo nella nostra terra siciliana in occasione della Norma settembrina, a Catania) nonché l'attenzione musicale del Maestro Gaetano Costa, stanno formando questi giovani, il cui volo verso le mète del successo, è auspicato e desiderato da ogni amante della bellezza.
                                                                                                           S.E.

* Nelle foto, i protagonisti della masterclass

martedì 9 agosto 2016

Cultura in estate con l'Accademia di Arte Etrusca, a Motta S.Anastasia (Ct)




            Cultura in estate con l'Accademia di Arte Etrusca, a Motta S.Anastasia (Ct)

Una simpatica iniziativa, semplice ed elegante, quella svolta dall'Accademia di Arte Etrusca guidata con mano esperta e sapiente da Carmen Arena, in collaborazione con la locale Pro Loco, si è svolta nei giorni 6-8 agosto u.s., nello spazio aperto dell'albergo "Valle degli ulivi" in quel del paese normanno di Motta S.Anastasia, nella provincia di Catania; i proprietari della struttura, fratelli Di Dio, hanno messo a disposizione in linea con la visione del mecenatismo, il luogo con grande disponibilità.
L'esposizione di quadri di Arte contemporanea, fra nature morte paesaggi e ritratti, di diversi artisti (tra cui ricordiamo il dott.Luciano Costanzo) che per diletto o professione si peritano di esporre le loro tele, ha contornato l'evento con letture di poesie, interventi specifici del settore (come quello dell'esperto d'arte e di attività culturali Salvo Luzzio), la attenta presentazione della dott.ssa Anastasia Distefano già assessore alla cultura del comune mottese, e la relazione del dott.Francesco Giordano, scrittore e saggista, che ha intrattenuto l'uditorio sulle Arti a Catania dal XVIII secolo, epoca della ricostruzione post terremoto del 1693, agli inizi del secolo ventesimo: un viaggio veloce e intenso, tra le parole di Empedocle e quelle di Pound, nella architettura barocca della città etnea fra i suoi più valenti pittori del XIX secolo, da Antonino Gandolfo a Michele Rapisardi, da Calcedonio Reina a Michele Attanasio all'incisore Di Bartolo all'arte ritrattistica e dell'affresco di Alessandro Abate, che chiudeva con la metà del '900 un'epoca irripetibile. Egli ha pure auspicato che Carmen Arena, la quale ha restaurato anni fa in misura esatta con i colori originari, la chiesa dei Minoritelli di Catania e recentemente l'altare maggiore del tempio di S.Nicola l'Arena, possa occuparsi del ciclo di affreschi del sacrario dei Caduti sito nel complesso monumentale del detto ex monastero benedettino, opera dell'Abate e che da diversi anni, in preda ad infiltrazioni acquee, necessita di un restauro conservativo che ne ripristini la prisca bellezza.
Le conclusioni delle serate, con la presentazione di un libro e varii interventi artistici, sono state curate dall'artista Carmen Arena in modo attento ed elegante, come è nel suo stile da esperta organizzatrice di eventi, la Chimera d'argento il più noto.
                                                                                                                 ***

venerdì 5 agosto 2016

Grande successo del Barbiere di Siviglia a Linguaglossa con la regia di Simone Alaimo, la vezzosa Rosina interpretata da Roberta Celano








               Grande successo del Barbiere di Siviglia a Linguaglossa con la regia di Simone Alaimo, la vezzosa Rosina interpretata da Roberta Celano

Con una foltissima partecipazione di pubblico attento e interessato, tanto che gli oltre trecento posti furon quasi tutti occupati, la prima rappresentazione del "Barbiere di Siviglia", opera celeberrima di Gioacchino Rossini -che quest'anno è particolarmente eseguita in occasione del bicentenario, a Roma nel febbraio 1816- si è data brillantemente a Linguaglossa la sera di giovedì 4 agosto al fresco delle pendici dell'Etna, nel cortile del colonnato di Casa San Tommaso, allestita dalla sapiente regia del notissimo baritono Simone Alaimo, che ha voluto così coronare la conclusione del 4° concorso internazionale Il Bel Canto, con detta opera e l'elisir d'amore di Donizetti.
Bravissimi gli artisti, che hanno deliziato il pubblico nelle quasi tre ore di rappresentazione dei due atti del Barbiere: la voce calda e sensuale del mezzosoprano Roberta Celano, ventiseienne promessa della lirica catanese al suo debutto da protagonista,  vincitrice del concorso predetto in quanto prima assoluta e come voce rossiniana, ha incantato l'uditorio non soltanto per la precisione dei moduli vocali, ma anche per la notevole ricercatezza scenica data dall'essersi calata nel personaggio di Rosina, tanto da ricevere i complimenti di Alaimo, oltre quelli dei numerosi ammiratori; la Celano è notevole frutto della scuola del notissimo soprano Daniela Schillaci -in partenza per la Cina ove mieterà novelli successi, ella splendida voce belliniana- i cui allievi hanno bene meritato i premi di codesta palestra e in altre numerose manifestazioni saranno presenti.
Di grande perizia tecnica e di altissimo livello la direzione del noto maestro Gaetano Costa, virtuoso del pianoforte e della bacchetta, che ha diretto l'orchestra del Mediterraneo in tale opera, coadiuvata dal coro del festival di Linguaglossa.
Notevole prestanza vocale e scenica hanno avuto poscia le voci del protagonista maschile Figaro, il baritono  Francesco Vultaggio (allievo di Alaimo), del conte d'Almaviva, il tenore napoletano Carmine Riccio, di Berta , il soprano Cristina Di Mauro, di Don Bartolo, il baritono Gianluca Tumino, di don Basilio, il basso Domenico Mento, e degli altri interpreti.
Le giovani e luminose voci di quella che fu appellata "Almaviva o la precauzione inutile", per cui il testo di Cesare Sterbini ispirato a Beaumarchais venne reintitolato come lo conosciamo, dal fiasco famoso della prima romana (ordito da Giovanni Paisiello, geloso del nuovo Barbiere che surclassò il suo), hanno con la musica del pesarese Rossini cavalcato l'onda dei due secoli, con la freschezza della giovinezza eterna, cesellate da voci classiche, da Toti Dal Monte a Maria Callas, per giungere alle promesse del nostro bel canto italico in terra di Sicilia, di cui la bella fanciulla Roberta Celano è attualmente il più bel fiore.  Ad maiora!
                                                                                                F.G.

giovedì 28 luglio 2016

Il mezzosoprano Roberta Celano vince il 4° concorso internazionale di bel canto Simone Alaimo come ruolo e voce rossiniana







   Il mezzosoprano Roberta Celano vince il 4° concorso internazionale di bel canto Simone Alaimo come ruolo e voce rossiniana

Concluso in bellezza con una serata all'insegna della tradizione belcantistica europea, il 4° concorso internazionale "Bel Canto - Simone Alaimo", promosso come da qualche anno, dal celebre basso baritono siciliano, che ha calcato i palcoscenici del mondo in ruoli importanti dell'opera lirica mondiale e con la manifestazione svoltasi a Linguaglossa, sull'erta dell'etneo vulcano, intende promuovere e valorizzare i giovani talenti della lirica.
Nella due giorni tra il 25 ed il 27 luglio c.a., nei locali del convento Casa San Tommaso, i partecipanti hanno dato prova di degno virtuosismo, ma la palma della vittoria è andata, come primo premio, al bravo baritono giapponese Yusuke Ito (che ha eseguito Bellini), al tenore napoletano Carmine Riccio (che ha eseguito Rossini) e alla ventiseienne Roberta Celano di Catania, mezzosoprano dalla notevole estensione, che si è aggiudicata non solo il primo premio assoluto ma anche il premio speciale dedicato alla memoria di Santella Massimino (la cui famiglia ha voluto contribuire per celebrarne il ricordo) in quanto "voce rossiniana". La giovine e bellissima fanciulla, dal nutrito curriculum e già interprete mozartiana (con venature simboliche per chi sa...) , rossiniana, belliniana e di romanze da camera di Tosti,  ha eseguito nella serata finale "una voce poco fa", celeberrima aria dal Barbiere, e la difficile canzone del velo "nel giardin del bello" dal Don Carlos di Giuseppe Verdi,  con notevole plauso del pubblico e dando lustro all'operistica della Patria nostra.
La Celano infatti avrà il ruolo principale di Rosina nell'opera "il barbiere di Siviglia" di Gioacchino Rossini, che con la regìa di Simone Alaimo sarà allestita nella corte di Casa San Tommaso a Linguaglossa il 4 ed il 6 agosto sera, con orchestra e coro del Teatro Bellini di Catania, alternata con "L'elisir d'amore" di Gaetano Donizetti sempre diretta da Alaimo e col supporto delle maestranze del teatro catanese, ove si esibiranno gli altri vincitori del concorso.
Allieva del notissimo soprano Daniela Schillaci, voce stellare e sinuosa la quale in molte parti del mondo si esibisce con grande successo e organizza anche masterclass, collaborata dal pianista di fama internazionale Gaetano Costa (che ha accompagnato gli allievi e dirigerà l'orchestra), virtuoso della tastiera e già direttore del coro del Bellini, Roberta Celano, giovine astro del firmamento lirico catinense, al suo terzo trionfo rossiniano (dopo la parte di Zulma nell'Italiana in Algeri e la Petite Messe solennelle) è avviata, a detta dei competenti, verso un grande futuro di interprete di ruoli di notevole intensità vocale e scenica.
                                                                                                     F.G.



venerdì 22 luglio 2016

Gli elementi primordiali nella pittura di Carmen Arena: una mostra a Taormina






          Gli elementi primordiali nella pittura di Carmen Arena: una mostra a Taormina

Empedocle, il grandissimo filosofo e scienziato siciliano, afferma in uno dei suoi frammenti: "Orsù, per prima cosa ti parlerò dei principi del sole e dell'etere da cui vennero in luce tutte le cose che ora vediamo, la terra e il mare impetuoso, e l'umida aria, Titano ed etere che tutto abbraccia nel cerchio". Con questo pensiero, dappoiché è in forma circolare che si presentò racchiusa, abbiamo visitato la personale di opere pittoriche di Carmen Arena, artista misterbianchese a tutto tondo ma di respiro internazionale, ospitata nella ex chiesa del Carmine incastonata nello scenario fantasmagorico di Taormina, la perla del Mediterraneo (16-23 luglio c.a.).
Sulle molteplici attività di Carmen Arena, artista senza se e senza ma, instancabile organizzatrice di eventi culturali impegnati e partecipatissimi (dal premio Essenza Donna alle Chimere e Aquile d'Argento, con grande concorso di personalità mondiali), restauratrice di chiese (imponente il lavoro in quella dei Minoritelli di Catania e la pulitura recente dell'altare di S.Nicola la Rena) nonché Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon della delegazione di Catania,  non è qui il luogo di intrattenersi, basterà al curioso scorrere le pagine che il web le dedica, dopo anni di attività ininterrotta: ci si soffermerà sulla sua opera di "pittrice tattile", come potremmo appellarla, empedoclèa nello spirito e nel messaggio.  Nel filosofo di Akragas i quattro elementi si muovono e creano l'Universo per forza di Amore, nelle tele di Carmen viene suggerito, in tale esposizione taorminese che riscosse un vasto successo di pubblico, la triade aria-fuoco-acqua, laddove la Terra è da lei stessa rappresentata, al centro dello scenario. Carmen non dimentica mai la insularità di origine e il vulcano che diede forma al Tutto: l'Etna è presente infatti, sullo sfondo o direttamente.
Il contrasto fortissimo e a volte impressionante dei colori, che si stagliano sulle tele, olii che documentano una forte e densa personalità, combattiva e irruente, testimoniano delle vene sgorganti di energìa che inondano lo spettatore, fino a renderlo partecipe del dramma cosmico che si vuole suggerire, attraverso gli elementi che parlano all'occhio, in una circolarità antioraria la quale è, invero, l'autentico percorso del sole: così il carro di Iperione infatti va al galoppo verso il tramonto, sorge come il sacro scarabeo della trasmutazione al mattino e rientra nelle effimere tenebre. V'ha un quadro che è a nostro avviso ambivalente, la luce che fuga le tenebre o anche le tenebre che resistono al trionfo incessante della luce giallo-oro, nel ricordo del parto sacro dell'alba: può questo sintetizzarsi in musica? Forse, ci provarono due menti illuminate, Francesco Paolo Tosti musicando, Gabriele D'Annunzio in versi, con la romanza "l'alba separa dalla luce l'ombra".  Leggendo il percorso in ambito cristiano, dato che la volta di un già tempio del Messìa ospita la personale, dalle albe del Battista al Monte delle purificazioni l'Alfa e l'Omega del Sòter tracciano la via mistica di colui che è immerso nella redenzione dell'acqua, novello battesimo del risorto.
Nel messaggio dei quadri perfettamente opera del palmo della mano di Carmen Arena, sussiste una valenza del tutto cosmica, che può anche andare oltre la stessa volontà dell'autrice: allorquando si innescano forze talmente possenti, e gli elementi lo sono, il viaggio iniziatico è grave ma purificante. Non si sa se potrà concludersi con il disvelamento dell'arcana arcanorum ma, in un percorso tradizionale noto a chi, in Occidente come in Oriente, vede nella mutazione e nel perfezionamento i confini di ciò che non è perchè essi sono illìmiti, si può tentare:  "satis est potuisse videri" avrebbe detto Virgilio in una celebre ecloga, vi basti pensare di aver potuto effettuare il viaggio misterioso.
In questi mondi arcani e fantastici, trasporta l'opera pittorica di Carmen Arena, con i messaggi degli elementi primordiali. L'artista, pittore poeta scrittore, è un tedoforo della Luce: egli come il mèsso, l'angelo divino, annuncia: poscia per chi sa comprendere, il messaggio verrà. Per concludere, sempre con un frammento di Empedocle, "in questo modo, per volontà della sorte, tutte le cose hanno avuto ragione".
                                                                                                                F.Gio

venerdì 8 luglio 2016

Restaurato l'altare maggiore della Chiesa di S.Nicolò la Rena di Catania





  Restaurato l'altare maggiore della Chiesa di S.Nicolò la Rena di Catania

Quando l'Abate Hernandez del Monastero immenso dei PP.Benedettini di Catania celebrava su l'altar maggiore della chiesa che corona il gran complesso, s'immergeva nell'estasi iniziatica, che non facevagli mai dimenticare l'umiltà cristiana con cui, nella carestìa di fine XVIII secolo, arrivò persino a voler pignorare i vasi sacri aurei, pur di sfamare la popolazione catanese distrutta dalla fame, di cui il Tempio cantò in un celebre poema; e quando l'Abate Corvaja riceveva il fanciullo col nonno Tobia, forse già guardava oltre il terso cielo di Catania, dall'azzurreggiante cupola del Maestro Stefano Ittar che la innalzava nel 1780, alle ali che avvolgevano il Cigno Bellini verso la gloria e, ahinoi, verso la precoce morte, fiore sì presto estinto.
Così non può che salutarsi come opera meritoria, voluta dalla grande disponibilità di quell'uomo di cultura che è Monsignor Gaetano Zito, anima nobile della Diocesi etnea e, tra gli altri incarichi, rettore della Chiesa di San Nicolò l'Arena (o San Nicola la Rena, entrambi le dizioni, vetuste, sono valide), la spolveratura e la pulitura dell'altar maggiore che nei primi giorni di luglio è stata svelata al mondo, con il novello risplendere della foglia d'oro, a cura della presidente dell'Accademia di Arte Etrusca Carmen Arena, collaborata dalla socia Katia Marchese. L'opera notevole di gomito e di grande cura e prestigio di Carmen Arena (che è anche Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon della Delegazione di Catania) ha riportato a novella vita gli intarsi dell'altare, tra cui spiccano il turibolo, il lavabo, la pisside e il calice nel registro superiore, e in quello inferiore i simboli dei quattro Evangelisti, con la superba aquila del magico San Giovanni.
L'Accademia d'Arte Etrusca fra l'altro ha già provveduto al restauro della chiesa dei Minoritelli nel 2008; e anche in questo caso si è trattato di restauro conservativo, senza nessuna modifica modernista. L'opera di Carmen Arena è tra l'altro apprezzata dal noto studioso di storia sacra prof.Antonino Blandini.
Opera codesta, assolutamente gratuita, dono degli artefici alla città e alla cultura, che si inserisce nel solco delle imprese di alcuni a pro della conoscenza delle tradizioni e delle ricchezze della storia patria: ricordiamo per esempio, che nella sala Guttadauro delle Biblioteche riunite "Civica e U.Recupero", ex benedettina (diretta dalla dott.ssa Rita Carbonaro), a maggio c.a. si è provveduto alla spolveratura e valorizzazione dei busti delle Loro Maestà Umberto I e Vittorio Emanuele III (a cura della Guardia d'Onore dott.Francesco Giordano e della Delegazione INGORTP di Catania), impreziositi dalla visita il 15 maggio di SAR il Principe di Piemonte e Venezia Emanuele Filiberto di Savoja.
Dalle immagini si nota la particolare attenzione con cui Carmen Arena e Katia Marchese hanno intrapreso la meritoria azione di restauro dell'altare: auspichiamo che il loro impegno a favore di quel tempio immenso, che oggi ospita concerti di musica sacra in ossequio alla tradizione prestigiosa del luogo, continui e si accresca. Catania merita tanto amore nella Luce del Sapere e della Scienza, Litteris Armatur, Armis decoratur. Ad majora!
                                                                                                            F.G.

domenica 26 giugno 2016

Musica sacra inglese a San Nicolò la Rena, Catania 2 luglio 2016 ore 18,30



Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Carissimi amici,
sono lieto di invitarvi ad un nuovo appuntamento sabato 2 luglio alle ore 20,30 
 Questa volta la Chiesa di San Nicola L'Arena coglie l'occasione di ospitare il coro della prestigiosa università di Oxford             Exeter College Choir
composto da giovani studenti al momento impegnati nel Tour 2016 tra Malta e la nostra Sicilia.                                                                                        
Pertanto sarei molto lieto di potervi incontrare in questa nuova iniziativa che pone la sua attenzione a musiche della tradizione sacra inglese.

Cordiali saluti.
Gaetano Zito
Rettore della Chiesa S. Nicola l'Arena
Piazza Dante - Catania


Aggiornamento:

Per problemi esclusivamente "EUROPEI", come la partita Italia-Germania in programma sabato alle ore 21, il concerto dell'
                                                                EXETER COLLEGE CHOIR
è anticipato alle ore 18,30


Cordiali saluti.

Gaetano Zito
Rettore della Chiesa S. Nicola l'Arena
Piazza Dante - Catania